martedì 19 agosto 2014

Aspettando il Palio 7) Baldichieri ... tre domande a Sara Giaretti




Per il Comune di Baldichieri, il rettore Massimo Bonino ha scelto Sara Giaretti.



Sara racconta come sono stati i tuoi inizi nel mondo del Palio e nel tuo comitato?

Ho cominciato a vivere il Palio fin da ragazzina, dalla prima partecipazione di Baldichieri al Palio dell'88.La mia famiglia entrò a far parte del mondo del Palio e me ne trasmise i valori, fino a quando, appena maggiorenne, entrai a far parte del Consiglio fino a diventare segretaria.Ad oggi continuo a ricoprire la carica e a far parte della commissione corsa e sfilata.

Cosa rappresenta per te la tua appartenenza a Baldichieri?

Io sono nata e cresciuta a Baldichieri, il mio paese fa parte del mio DNA: mi sembra quindi naturale far parte di una associazione che ne porta i colori. Il comitato fa parte di me: molte volte nei momenti di stanchezza mi chiedo se non è venuto il momento di lasciare, di dedicarsi ad altro e far spazio ad altri... ma la verità è che proprio non posso fare a meno del Palio, e soprattutto del mio comitato, che è diventato come una grande, seconda famiglia, con pregi e difetti.

Vincere il Palio: cosa significa questa emozione?

La vittoria.. un' emozione che spero di vivere presto, un sogno che Baldichieri insegue da tanti anni e che vorrei vivere con tutti gli amici che si impegnano tutto l'anno e che si meriterebbero questa soddisfazione.. ma anche per gli amici che non ci sono più ma che in passato hanno fatto parte del meraviglioso mondo oro argento e azzurro.

LA CORSA

Dopo tanti anni, il Comune di Baldichieri cambia rotta e da Martin Ballestreros passa ad Antonio Villella, vecchia conoscenza del comitato oro, argento e oro. Sicuramente il "cambio di aria" nel comune astigiano non potrà  far altro che far bene, in una scalata al Palio che negli ultimi anni ha regalato alcune soddisfazioni a Baldichieri

Ritorno al passato   


IL CORTEO





Festa al castello per l’insediamento del nuovo Podestà





Il territorio di Baldichieri, Monsbaldecherius, già citato nel diploma imperiale di Enrico III al Vescovo di Asti Pietro quale limite orientale dei possessi vescovili, nel 1159 fu concesso dall’imperatore Federico I Barbarossa al Comune di Asti: da questa data Baldichieri divenne parte del distretto cittadino (districtus civitatis) e seguì le sorti della città.

A partire dal 1312 ebbero inizio le dedizioni di Asti a dominanti esterne (Acaja, Savoia, Monferrato e Visconti), alle quali la città si rivolgeva nel vano tentativo di risolvere le lotte intestine: con l’ultima di queste dedizioni volontarie il 27 marzo del 1379, per “libera decisione” del Consiglio Generale, la città si sottomise alla signoria di Gian Galeazzo Visconti.
Asti perdeva definitivamente la propria autonomia, ma la sua classe dirigente non tralasciò di occuparsi della gestione politica e amministrativa del territorio da secoli sottoposto al suo controllo: lo dimostra la continuità nelle nomine dei funzionari preposti alle terre del districtus.
Il 14 gennaio 1386 il Consiglio comunale, secondo le modalità previste dagli Statuti, si riunì per eleggere tra i consiglieri comunali, i 180 ‘credendari’ (90 “de populo”, appartenenti alla fazione popolare, e 90 “de hospicio”, appartenenti alla fazione dei magnati) i podestà destinati ai villaggi del districtus. Come podestà di Baldichieri fu nominato Iacopo Rastello, nobile “de populo”, su proposta consigliere Cesare De Pavia, membro dello stesso schieramento.
Rastello fu benevolmente accolto dalla popolazione di Baldichieri, che lo ricevette con una grande festa al castello, situato nella parte alta del borgo.
Il Comune di Baldichieri intende rievocare l’elezione del podestà del 1386 e la festa organizzata per solennizzare il suo arrivo