sabato 9 agosto 2014

Aspettando il Palio 3) Cattedrale ... tre domande a Sebastiano Marmo



Per il Rione Cattedrale, il rettore Flavio Arnone ha scelto Sebastiano Marmo, vicerettore dei biancoazzurri.



Sebastiano,  racconta come sono stati i tuoi inizi nel mondo del Palio e nel tuo comitato?

Io arrivo da Bari, e per caso, il primo giorno che sono arrivato ad Asti, si correva il Palio. Sono subito rimasto affascinato dai costumi, dal clima che si respirava quel giorno. Così ho incominciato ad appassionarmi di questo mondo, sono entrato in un gruppo di sbandieratori (gli Alfieri delle Terre Astesi) e poi sono entrato nella Cattedrale.

Cosa rappresenta per te la tua appartenenza al Rione Cattedrale?

I colori erano molto simili alla squadra in cui tenevo, la Lazio (scherza).. in realtà sono finito per lì per caso, cercavo un gruppo di amici e sono  cresciuto con Flavio, all'epoca ero sbandieratore e da lì pian piano sono entrato nel comitato della Cattedrale.

Vincere il Palio: cosa significa questa emozione?

Sarebbe il massimo, sarebbe tutto. E' una grande emozione per me poterlo vincere da vicerettore e vincerlo con Silvano Mulas. Sono stato sempre un grande appassionato di Silvano Mulas e per me quest'anno è un onore che lui possa indossare il giubbetto della Cattedrale.

LA CORSA

Cambio di dirigenza e cambio di monta. Il Rione Cattedrale quest'anno si reinventa. Con Mulas, che anche lui ha scelto un nuovo rione per le sue ambizioni di vittoria ad Asti. Non manca la scelta dei cavalli, a partire da Dottor House ad altri purosangue di pregio. Senza dimenticare che quest'anno i biancoazzurri hanno "Voglia"...

Voglia e determinazione per interrompere il digiuno    


IL CORTEO




L’eterna lotta tra il bene e il male nei gruppi scultorei della Cattedrale di Asti


I Curiosa, i mirabilia e gli obscura medievali, che spesso si trovano in molti edifici religiosi, costituiscono una sorta di “topografia leggendaria” che si sviluppa in quello spazio immaginario dello strano, dell’altro, del rimosso, di tutto ciò che risulta difficile da classificare. È il caso, ad esempio, di due diversi gruppi scultorei presenti all’interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Asti: nella navata centrale si trova una vasca lustrale, probabilmente del secolo XI, che poggia su un capitello corinzio capovolto. È decorata sui quattro spigoli da figure fantastiche e orrifiche, di cui due teste zoomorfe e due volti grotteschi, intervallate da rose a sei petali. A proposito di tali raffigurazioni va rilevato che l’idea di diversità, di rovesciamento, sta alla base della rappresentazione iconografica del Maligno: la sua corporeità presenta elementi esagerati e mostruosi in contrapposizione a simboli della purezza divina, come la rosa, riferimento alla Madonna.
Presso il pilastro opposto della navata centrale si trova una seconda vasca, datata 1229, posta anch’essa su un capitello corinzio capovolto: sulle pareti esterne della vasca si alternano chimere, simbolo dell’illusione, dell’impossibile, volti ambigui, espressione dell’alterità, rose a cinque petali e grifoni, creature leggendarie con il corpo di leone e la testa d'aquila. Questi ultimi, nel corso del Medio Evo, a seconda delle fonti di riferimento, furono interpretati in modo contraddittorio: secondo alcuni bestiari rappresentavano il demonio, secondo altri invece erano l’emblema di Cristo, come spiega Isidoro da Siviglia: «Cristo è leone perchè regna e ha la forza; aquila perchè dopo la resurrezione ascende al cielo».
Anche in questo caso è possibile interpretare le raffigurazioni come un emblema dell’allegoria che soggiace al binomio perdizione/redenzione, allegoria nella quale la presenza animale, non sempre decifrabile, ha le sue fonti sia in testi sacri come la Bibbia, sia in opere latine come Le Metamorfosi di Ovidio, che hanno dato origine al gusto dei mirabilia.
Il Rione Cattedrale intende rievocare l’eterna lotta tra il bene e il male prendendo spunto dai gruppi scultorei sopraccitati.