La prima vittoria al Palio dovrà arrivare, presto o tardi, ma per accelerare i tempi il comune guidato dal rettore Davide Migliasso si affida a Massimo Coghe, detto Massimino. Fantino esperto, ha vinto un Palio per Santa Maria Nuova nel 2009 quando molti lo davano già per finito. Il Comune ha un gruppo di sbandieratori molto attivo: all'ordine del giorno le uscite in Italia e all'estero.
A 15 km a ovest di Asti, il Comune di San Damiano è centro agricolo di primaria importanza, soprattutto per la produzione frutticola e vinicola. Fondato nel 1275, nello stesso anno in cui ad Asti si consolidava la tradizione del Palio, conserva la pianta rettangolare ed una medioevale torre cilindrica.
Non ha ancora vinto il Drappo.
Scheda del Comune e tema del Corteo Storico
Colori: rosso e blù
Rettore: Davide Migliasso
Tema del corteo storico:Piacere, amore e lussuria nella società medievale
Nel basso Medioevo il corpo umano era ancora considerato dai teologi e dalla Chiesa tempio di colpe, da espiare con mortificazioni per estirpare con forza il peccato originale attraverso divieti, penitenze e digiuni mirati a sopire i desideri carnali. Nel corso dell’anno vi erano tre periodi della durata di quaranta giorni durante i quali, secondo i precetti della Chiesa, ci si doveva astenere dall’avere rapporti carnali.
Questo è uno dei motivi per cui le nascite erano più o meno concentrate sempre negli stessi lassi di tempo; partorire nove mesi dopo una di queste “quaresime” era molto disdicevole e, anzi, era considerato un vero e proprio peccato. La donna era considerata impura, poiché rea di indurre l’uomo in tentazione ed in quanto causa prima del peccato originale; soltanto le monache e le vedove erano ritenute meno colpevoli nella misura in cui dominavano forzatamente i loro istinti attraverso la pratica della castità.
In chiara antitesi con questa concezione della donna si pone, a partire dal XII secolo, la poetica dell’amor cortese, che grazie ai trovatori provenzali giunse ben presto in Italia, influenzando i poeti del dolce Stil Novo e diffondendo il culto della donna come un essere sublime, irraggiungibile. Nel “servizio d'amore" l'amante presenta il suo omaggio alla donna e resta in umile adorazione di fronte a lei, soffre per amore inappagato, perché non si tratta di amore spirituale, platonico, ma di un legame fortemente sensuale. Si giunge quasi ad una teorizzazione dell'amore adultero: il matrimonio, infatti, spesso era un contratto stipulato per ragioni dinastiche o economiche, i nobili in particolar modo si sposavano per interesse o per accordi politici affinchè le unioni producessero scambi di potere e di denaro. Per essere sicuri che le nobildonne restassero fedeli ai mariti, anche quando questi partivano per lungo tempo, in questo periodo fu inventato un particolare strumento di controllo: la cintura di castità, che comparve per la prima volta in Italia nel XV secolo, con lo scopo di proteggere le donne di alto rango dalle violenze e dall’adulterio.
Nonostante la Chiesa avesse un’enorme influenza sulla popolazione, vi era comunque una notevole libertà di costumi, che portava l’uomo ad una ricerca sfrenata dei piaceri terreni: i postriboli, luoghi di depravazione e di lussuria, erano molto frequentati, la prostituzione, pur avversata dalla Chiesa, era tollerata, come si evince dagli statuti della città di Asti, che non si occupava di reprimerne l’attività, ma solo di controllare i comportamenti nei luoghi pubblici, imponendo una tassa sui guadagni. Elementi di amore e lussuria sono rappresentati dal corteo rosso-blu che rievoca i costumi e i piaceri della società medievale astese.
A 15 km a ovest di Asti, il Comune di San Damiano è centro agricolo di primaria importanza, soprattutto per la produzione frutticola e vinicola. Fondato nel 1275, nello stesso anno in cui ad Asti si consolidava la tradizione del Palio, conserva la pianta rettangolare ed una medioevale torre cilindrica.
Non ha ancora vinto il Drappo.
Scheda del Comune e tema del Corteo Storico
Colori: rosso e blù
Rettore: Davide Migliasso
Tema del corteo storico:Piacere, amore e lussuria nella società medievale
Nel basso Medioevo il corpo umano era ancora considerato dai teologi e dalla Chiesa tempio di colpe, da espiare con mortificazioni per estirpare con forza il peccato originale attraverso divieti, penitenze e digiuni mirati a sopire i desideri carnali. Nel corso dell’anno vi erano tre periodi della durata di quaranta giorni durante i quali, secondo i precetti della Chiesa, ci si doveva astenere dall’avere rapporti carnali.
Questo è uno dei motivi per cui le nascite erano più o meno concentrate sempre negli stessi lassi di tempo; partorire nove mesi dopo una di queste “quaresime” era molto disdicevole e, anzi, era considerato un vero e proprio peccato. La donna era considerata impura, poiché rea di indurre l’uomo in tentazione ed in quanto causa prima del peccato originale; soltanto le monache e le vedove erano ritenute meno colpevoli nella misura in cui dominavano forzatamente i loro istinti attraverso la pratica della castità.
In chiara antitesi con questa concezione della donna si pone, a partire dal XII secolo, la poetica dell’amor cortese, che grazie ai trovatori provenzali giunse ben presto in Italia, influenzando i poeti del dolce Stil Novo e diffondendo il culto della donna come un essere sublime, irraggiungibile. Nel “servizio d'amore" l'amante presenta il suo omaggio alla donna e resta in umile adorazione di fronte a lei, soffre per amore inappagato, perché non si tratta di amore spirituale, platonico, ma di un legame fortemente sensuale. Si giunge quasi ad una teorizzazione dell'amore adultero: il matrimonio, infatti, spesso era un contratto stipulato per ragioni dinastiche o economiche, i nobili in particolar modo si sposavano per interesse o per accordi politici affinchè le unioni producessero scambi di potere e di denaro. Per essere sicuri che le nobildonne restassero fedeli ai mariti, anche quando questi partivano per lungo tempo, in questo periodo fu inventato un particolare strumento di controllo: la cintura di castità, che comparve per la prima volta in Italia nel XV secolo, con lo scopo di proteggere le donne di alto rango dalle violenze e dall’adulterio.
Nonostante la Chiesa avesse un’enorme influenza sulla popolazione, vi era comunque una notevole libertà di costumi, che portava l’uomo ad una ricerca sfrenata dei piaceri terreni: i postriboli, luoghi di depravazione e di lussuria, erano molto frequentati, la prostituzione, pur avversata dalla Chiesa, era tollerata, come si evince dagli statuti della città di Asti, che non si occupava di reprimerne l’attività, ma solo di controllare i comportamenti nei luoghi pubblici, imponendo una tassa sui guadagni. Elementi di amore e lussuria sono rappresentati dal corteo rosso-blu che rievoca i costumi e i piaceri della società medievale astese.