come vedi ti scrivo e, come si suol dire, quando uno scrive deve avere un motivo. Ecco, io di motivi ne ho diversi ma se ho deciso di scriverti è soprattutto per raccontarti cosa ti stanno facendo, come ti stanno trattando, come, a mio avviso, si stanno dimenticando di te e come tutto ciò faccia soffrire me e chi come me ti ama.
Soffro a vedere che quest’anno, cinquantennale dalla tua ripresa, in pochi si stiano ricordando di porgerti il giusto omaggio, di raccontare la tua storia e di festeggiare questi tuoi primi 50 anni. Se non fosse per le idee proposte e prese in esame dal e nel Collegio dei Rettori e per le iniziative dei singoli Comitati, nessuno sembrerebbe essersi ricordato di questo avvenimento. Nessuna iniziativa ufficiale, ad oggi, è stata organizzata per festeggiare e nessuna promozione è stata fatta per raccontare al mondo questa ricorrenza. Se solo penso a come in qualunque altra città di Palio sarebbe stato celebrato questo traguardo, resto esterrefatto nell’aprire il sito internet ufficiale che, almeno in teoria, dovrebbe parlare e raccontare di te, e di non trovarvi nessun riferimento, nessuna promozione, nessuna iniziativa per dire “accorrete ad Asti, il nostro Palio festeggia i suoi 50 anni”.
Proprio girando su quel sito, però, il mio dolore cresce quando vedo che, ad esempio, in alcune sezioni di esso, gli stemmi dei nostri Rioni, Borghi e Comuni vengono ancora presentati come apparivano prima delle rivisitazioni che in tanti, negli ultimi anni, hanno effettuato. Mi capita poi di entrare nella sezione dedicata ai drappi e ai loro Maestri e pensa, caro Palio, che a proposito dei drappi 2017 nulla compare. Nulla, né il nome del Maestro né le immagini delle opere svelate ormai da dieci giorni. Eppure, se non ricordo male, negli ultimi anni da tante persone, e non persone qualunque, mi era parso di sentir dire che la promozione della nostra Festa fosse la prima cosa da migliorare per farti crescere.
Continuo a navigare su quel sito e mi imbatto nel Regolamento a te dedicato. Non ci crederai, caro Palio, ma scorrendolo arrivo all’articolo 7 e scopro che “…Il Consiglio del Palio è convocato almeno una volta al mese…”. Resto stupito, faccio un rapido salto indietro con la memoria e mi ricordo subito che l’ultimo Consiglio del Palio, invece, risale alla fine dello scorso anno. Eh si, caro Palio, è proprio così. Quella così importante assemblea, a cui, come recita l’articolo 6, spetta tra gli altri compiti quello di compiere tutto quanto occorre per la tua buona riuscita, in questo 2017, l’anno del tuo cinquantennale, non si è ancora riunito perché mai è stato convocato.
Eppure di argomenti da affrontare e di cose da fare per arrivare alla tua buona riuscita, caro Palio, ce ne sarebbero parecchi. Per farti un esempio, ti racconto una cosa. Proprio nell’anno in cui compi 50 anni un decreto legge ministeriale mette in serio pericolo la disputa della tua corsa con i cavalli purosangue. Una brutta notizia, un affronto alla nostra storia recente, ma soprattutto una questione da affrontare ed un problema da risolvere. E invece, caro Palio, l’ultima notizia ufficiale è datata 16 marzo. Da allora, in via informale, siamo stati informati di incontri a Roma, di proposte fatte, di conseguenti sensazioni positive. Ma ancora nessuno può dire con assoluta certezza quali cavalli calcheranno la pista di Piazza Alfieri la terza domenica del prossimo settembre. Al Collegio dei Rettori è stato chiesto di attendere, fiduciosi. La strategia attendista potrà rivelarsi corretta o meno ed io, caro Palio, non so dirti come si concluderà questa storia. Ma sono certo che un argomento del genere non possa essere raccontato tramite dei passaparola, ritengo che chi ti ama, chi sta lavorando per far sì che anche nel prossimo settembre tu possa essere come sempre magnifico, dovrebbe essere informato ed aggiornato in maniera ufficiale, dovrebbe avere notizie certe, dovrebbe sapere come stanno davvero le cose.
Vedi, caro Palio, questo sì che sarebbe un argomento da trattare anche in quel Consiglio che da mesi e mesi non viene convocato. E allora, ormai pieno di dolore, continuo a pensare a tutto cosa non va e penso a chi davvero mi da l’impressione di essersi dimenticato di te. La mia mente mi porta a pensare a una figura istituzionale importante, a quella persona che è stata incaricata di essere l’Assessore che badasse a te e a tutto ciò che ti riguarda. Quella persona che, negli ultimi mesi, non ho più avuto modo di vedere in molti degli eventi a te dedicati o collegati. Nello scorso weekend, ad esempio, a causa di “altri impegni” non l’ho visto presenziare ad un momento così importante come l’inaugurazione della nuova sede di uno dei nostri Comitati. Vabbè mi dirai, per una volta può capitare. Il problema però, caro Palio, è che l’Assessore in questione è stato assente anche nel weekend precedente. E quello no, non era un fine settimana qualunque. In quel weekend cadeva il sabato sera della Stima, nonché quello del Giuramento dei Rettori. E non ci crederai, caro Palio, ma anche qui, oltre ad andare contro a quella logica che vorrebbe un Assessore presente agli eventi ufficiali della manifestazione della quale si occupa, si è andati contro il regolamento a te dedicato. L’articolo 28, infatti, dice che al Giuramento dei Partecipanti al Palio “…partecipano i Vessillifferi dei Rioni, Borghi e Comuni partecipanti, il Capitano ed i Magistrati, i Cavalieri Eletti, gli Sbandieratori del Palio di Asti, il Sindaco della Città di Asti, l’Assessore al Palio, tutti i Rettori, le maggiori autorità civili e religiose e tutta la cittadinanza.” Tutti presenti, tutti tranne uno.
Ecco, caro Palio, perché ti scrivo. Ecco perché sono così amareggiato. Perché io, e con me immagino tante altre persone, soffro a vederti così abbandonato a te stesso. Soffro a vedere che, se non fosse per il lavoro fatto dai Rettori, dai Comitati, dai componenti degli stessi e da chi ti ama davvero, tu saresti davvero solo, indifeso, dimenticato, trattato come fossi un peso, come se fossi qualcosa di cui vantarsi solo quando i numeri dimostrano il tuo successo, come se all’improvviso tutto cosa è intorno a te, cosa è parte di te non fosse più importante.
E allora, caro Palio, anche se tutto ciò fa male e fa soffrire, concludo facendoti una promessa. Ti prometto che ti difenderò, ti resterò vicino, ricorderò a tutti chi sei e cosa rappresenti per chi ti ama e per la tua città. Perché oltre agli ultimi 50 anni, dietro di te ci sono secoli di storia, di passione, di amore. Ci sono persone che vivono aspettando la terza domenica di settembre, ci sono persone che ti amano più di quanto tu stesso possa pensare. E se qualcuno si è dimenticato di te, sappi che tanti altri sono al tuo fianco e faranno tutto il possibile per far sì che anche il 17 settembre 2017 tu sia magnifico, emozionante e speciale come solo tu, da sempre, sai essere.
Luca Giannini