venerdì 29 luglio 2011

Santa Caterina insiste su Donato Calvaccio



E' stato un 'anno un po' difficile all'ombra della Torre Rossa: cambio di dirigenza in corsa, con Nicoletta Sozio, artefice della vittoria del 2003 a prendere il posto di Denis D'Amico. Ora il rione sembra aver intrapreso la strada dell'unità con un direttivo che rispecchia le varie anime del Comitato. Fantino dei rosso celesti per il 2011 sarà Donato Calvaccio, borghigiano del rione e anche una delle più promettenti monte astigiane, che alle ultime corse allo stadio ha fatto ben vedere di sè.



Il nome del Rione deriva dalla pregevole chiesa parrocchiale (sec. XVIII) dedicata a Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto. Adiacente alla chiesa si ammira la torre rossa o di San Secondo che nella parte inferiore conserva la struttura di porta palatina della cinta muraria di epoca romana. Il primo Palio è stato vinto nel 1970 con il Borgo della Torretta, da cui, successivamente, si è separato. Ha poi vinto nel 2003.

Scheda del rione e tema del corteo storico

Colori: rosso celeste

Motto: ex sanguine coelestia

Rettrice: Nicoletta Sozio

Tema del corteo storico:“ de amistate: l’amicizia nel medioevo”

"Amistate", "amistà", "amistanza"… L’amicizia è una cosa seria nel Medioevo.“Nell’amico si trova la fedeltà, l’intenzione e la pazienza…Per sempre ama chi è amico: anche se rimproverato, offeso e messo sul fuoco, sempre ama. ” scriveva il monaco Aelredo di Rievaulx nel 1158 riferendosi al concetto di amicizia.La compagnia goliardica o giovanile, l’amicizia nobile della “Cavalleria”, l'amicizia tra Comuni: diversi aspetti per individuare un unico concetto, che assumeva questo legame nella realtà dei rapporti sociali, politici, economici di quell’epoca come sentimento privato e pubblico.Il termine “compagnia” deriva dalla costruzione latina “cum panis” assumendo così un carattere di fraternità, di unione, di piacere nello stare insieme. Le ricorrenze religiose o popolari (Calendimaggio, San Giovanni…) erano motivo di ritrovo e ricreazione per giovani e anziani di ogni ceto socialeche con canti, balli, girotondi nelle piazze del borgo, davano sfogo alla gioia del giorno di festa.Nella tradizione classica e cristiana, l’amore di Dio è alla base e al vertice dell'amicizia. La Cavalleria è nata così, da un’amicizia con Dio e con i propri compagni. Il vincolo che legava i cavalieri medievali era fortissimo, quasi sacro. I Compagni d’armi erano uniti nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte. Tradire, abbandonare o non vendicare un compagno d’armi era la peggiore delle infamie. Nella nostra città un esempio concreto di quest’istituzione fu la Baronia dei Militi, sviluppatasi nel XIII secolo che rispose al bisogno di “tener raccolte le forze contro le insidie dei forestieri” – come si legge negli scritti di Gioffredo Della Chiesa, notaio e Segretario dei marchesi di Saluzzo nel 1600, che contengono la storia medievale piemontese - con l’intento di difendere la pace militare, economica e politica della nostra città.Con la rinascita delle città e la ripresa delle attività artigianali e mercantili, i nuovi ceti urbani si riunirono creando una nuova realtà politica, il Comune. Asti fu uno dei più potenti dell’Italia settentrionale e strinse rapporti d’amicizia per motivi economici o politici con alcuni Comuni vicini, tra i quali, ad esempio, Pavia.Il corteo rosso-celeste propone tre vivaci affreschi che mostrano come era vissuta l’”amistate” nel Medio Evo: un gruppo di giovani che festeggiano, un gruppo di cavalieri che si riuniscono e due comuni medievali che si alleano.