martedì 26 agosto 2014

Aspettando il Palio 11) Santa Caterina ... tre domande ad Alex d'Amico




Per il Rione Santa Caterina, la rettrice Nicoletta Sozio ha scelto Alex d'Amico,  con una appartenenza al comitato Palio ormai ventennale.



Alex racconta come sono stati i tuoi inizi nel mondo del Palio e nel tuo comitato?

Ho iniziato nel mondo del Palio da bambino. Per me è stato qualcosa che mi ha accompagnato per tutta la vita. Ho fatto lo sbandieratore, e poi varie mansioni in Comitato. E dopo tutti questi anni, eccomi ancora qua.


Cosa rappresenta per te la tua appartenenza al Rione Santa Caterina?

E' una appartenenza, unica e totalizzante. "Solo la Santa" diciamo spesso. A Santa Caterina ci sono nato e cresciuto, gran parte della mia vita si è svolta all'ombra della Torre Rossa.


Vincere il Palio: cosa significa questa emozione?

Devo essere sincero: ho già avuto la gioia di vivere questa emozione nel 2003, e sono stato felicissimo, ma davvero vorrei vincere in maniera chiara e netta (nel 2003 il Palio fu assegnato a Santa Caterina dopo la squalifica di Tanaro ndr). Quest'anno le carte in regola ci sono, speriamo per il meglio.


LA CORSA

Difficile fare una previsione su Santa Caterina quest'anno: dopo la decisione di affidare le sorti ad Andrea Mari, fantino che con Santa Caterina è arrivato secondo nel 2002, con Olmo River. Senza dimenticare la sua recente affermazione a Siena. Dopo questo ritorno in grande stile, il comitato non ha ancora scoperto le sue carte. Aspettiamo quindi la prova dei fatti per valutare la bontà delle scelte dei rosso celeste.


Gioca a sorpresa    


IL CORTEO



La “Legenda aurea”: Santa Caterina giovane martire cristiana

La tradizione culturale medievale ci ha consegnato una monumentale opera agiografica, la Legenda aurea di Jacopo da Varazze (1228 c.a./1298), frate domenicano che fu anche priore dell’ordine ad Asti nella seconda metà del XIII secolo.
Nella Legenda aurea vengono narrate le vite esemplari di cento ottantadue santi, modelli di vita cristiana: tra questi anche Santa Caterina di Alessandria d’Egitto, alla quale è dedicata la chiesa del rione.
La giovane martire ha avuto grande importanza nella tradizione cristiana - classica e medievale - , nella vita di numerosi ordini religiosi, nella storia degli studi filosofici e teologici, nelle tradizioni popolari e nell’iconografia religiosa, come dimostrano le numerosissime raffigurazioni della Santa nel corso dei secoli.
Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, l’egiziana Caterina, figlia di re Costo, fu istruita fin dall'infanzia nelle arti liberali. Nel
305 Caterina si presentò a palazzo ad Alessandria durante i grandi festeggiamenti organizzati dall’imperatore romano Massenzio, nel corso dei quali si celebravano feste pagane con sacrifici di animali. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese all'imperatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità, argomentando la sua tesi con profondità filosofica.
L'imperatore, che, secondo la Legenda Aurea, sarebbe stato colpito sia dalla bellezza sia dalla cultura della giovane, convocò un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli dei. Tuttavia, grazie alla profondità della fede di Caterina, non riuscirono nell’intento, anzi essi stessi furono prontamente convertiti al Cristianesimo per merito della sua eloquenza .
L'imperatore ordinò la condanna a morte di tutti i retori e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire anch'essa su una ruota dentata. Tuttavia lo strumento di tortura si ruppe e Massenzio fu obbligato a far decapitare la santa.
Il suo di Caterina venne poi trasportato dagli angeli fino al Sinai, la Montagna di Mosè dove si ergeva un famoso monastero in seguito dedicato alla martire.
Il corteo rosso-azzurro, rifacendosi alla versione della Legenda Aurea, ripercorre i momenti fondamentali della vita della Santa: la conversione, la disputa con i retori, il martirio della ruota e infine la morte per decapitazione.