martedì 20 agosto 2013

Piancastagnaio, mossa eterna. La stagione dei Palii italiani quest'anno non è facile.



Ci son volute ben 18 laboriosissime mosse, due ammonizioni ufficiali per Coro e una per Voltaia, un’infinità di richiami ai fantini da parte del mossiere, quasi un’ora e mezza di tentativi e il pericolo che tutto si dovesse rimandare per il sopraggiungere del buio, per trovare il giusto allineamento tra i canapi, o almeno un allineamento che, pur non essendo quello conforme al sorteggio – Castello, Coro, Borgo, Voltaia - consentisse quanto meno una partenza senza grosse disparità.

Tutto questo per assicurarsi da parte dei fantini la migliore mossa o per impedire la mossa migliore alla contrada avversaria. Invece, ironia della sorte o esito di una corsa come il palio in cui tutto può succedere, proprio la contrada che parte per ultima e che, unica, si è sempre mantenuta sui binari della massima correttezza tra i canapi, Castello, con la baia Mazza montata da Simone Mereu, detto Bembo, fa suo il bel cencio di Marta Perugini, non senza sorpresa e lasciando di stucco la favoritissima avversaria Borgo. Anche gli altri ci mettono del loro, in particolare Coro, schizzato come un fulmine dai canapi, e Voltaia che si ostacolano a vicenda e cadono nella sabbia dell’ovale dello stadio. Va tuttavia sottolineato che gli ultimi due giri hanno visto una Mazza prodigiosa, bersi i due scossi in agilità e superare senza problemi il temuto Guglielmino, vincente all’ultimo palio di Legnano.

Grande la gioia dei sostenitori della contrada rossoverde di Castello, per la sperata ma inattesa vittoria, che cancella di un colpo la delusione per l’assegnazione del Cupello, il piatto artistico che va alla contrada che sfila meglio, assegnato alla contrada di Coro.