venerdì 9 agosto 2013

E' già Palio 5) Santa Maria Nuova: "Stiamo completando il processo di rinnovamento con i giovani"


"Avevamo detto che avremmo svecchiato il Comitato: eccoci qua, ora abbiamo tutti i capi di commissione affidati ad under 30" con queste parole il rettore Marco Gonella parla della Signora del Palio, che sotto il suo rettorato ha promosso una profonda riforma e un profondo cambiamento delle proprie strutture interne, con un vero e proprio ricambi generazionale.
Che il borgo rosa e azzurro stia cercando in questi anni di investire molto sul futuro, lo si vede anche dalla Festa del Borgo, l'unica, a detta del rettore, che è esclusivamente dedicata al rilancio del piccolo commercio. "Cerchiamo di essere una presenza positiva e attiva della città - racconta Gonella - e la nostra Sagra vuole andare verso questa direzione". Una forte promozione del quartiere e della città, anche a "costo" di collaborare con i nemici di San Pietro. "Io penso che la rivalità esista solo la settimana del Palio. Per tutti gli altri giorni dobbiamo collaborare, quindi se San Pietro vuole avere una sorta di "partnership" con noi, come nel caso di quest'anno, dove abbiamo collaborato per movimentare tutto Corso Alfieri, ben venga".



IL PALIO SECONDO MARCO GONELLA

Non so spiegarmi cosa sia il Palio per me. E' una malattia, qualcosa che ti entra dentro e non va più via. Penso che sia tutto questo, semplicemente.



SANTA MARIA NUOVA AL PALIO

La Signora si ripresenta con Jonathan Bartoletti, fantino su cui i Grifoni fanno molto affidamento. C'è un lotto di cavalli molto interessante, che è già stato presentato a giugno in occasione delle corse allo stadio. La scelta finale, però, verrà fatta la settimana del Palio.



L' arte della falconeria

La caccia con i rapaci è di origini antichissime e viene fatta risalire agli Egizi. Nel 
medioevo la praticò con grande passione Federico II di Svevia che, avvalendosi 
anche del consiglio di valenti falconieri arabi, dedicò ad essa il trattato De arte 
venandi cum avibus. La falconeria, che richiedeva l’impiego di cavalli e cani e si 
svolgeva su aree molto estese, coinvolgendo un numero elevato di aiutanti, era una 
vera disciplina di élite riservata esclusivamente ai sovrani e all’aristocrazia. 
Di questa pratica, diffusa presso tutte le corti medievali, ad Asti resta testimonianza 
nel pavimento musivo della Cattedrale, cha data al XII secolo; la falconeria è citata 
nella Divina Commedia, nel Decamerone, nei racconti del Novellino e nella Cronica
di Giovanni Villani; intorno al 1290 anche Marco Polo la descrive alla corte di Kublai 
Kan. Abili falconieri erano i Cavalieri Ospitalieri; ed anche le donne potevano 
praticarla. Prova del prestigio di questa pratica è l’istituzione alla corte di Francia 
della figura del Gran Falconiere: Luigi d'Orléans, signore della contea di Asti e in 
seguito re di Francia con il nome di Luigi XII, elesse a questa carica Olivier Sallard, 
signore di Burron. Suo compito, oltre all'organizzazione ed alla gestione 
dell'allevamento dei rapaci, era scegliere e acquistare i volatili, che nel XV secolo 
potevano raggiungere anche il valore di 20 scudi d'oro.
Nel Quattrocento si prediligeva la caccia a volo alto con i falchi pellegrini soprattutto 
per la cattura di altri volatili. Il falconiere durante la caccia teneva il rapace sul pugno 
protetto da robusti guanti in cuoio. Falchi, falconi, aquile e gufi vengono portati 
incappucciati da uno chaperon, un apposito cappuccio che li isola da stimoli visivi 
durante l'acclimatamento o l'addestramento. Robuste strisce di cuoio avvolgono le 
zampe dei rapaci appena sopra i rostri. Spesso, alle zampe sono legati anche un 
campanellino segnaletico e una striscia colorata identificativa.