domenica 11 agosto 2013

E' già Palio 7) San Secondo: si cresce con il Mulas cercando la vittoria


"Abbiamo iniziato un percorso con Silvano Mulas alla fine del nostro rapporto con Atzeni, un percorso di comune accordo che prevedeva di portarci alla vittoria del Palio dopo tre anni" con queste parole, il rettore di San Secondo Andrea Marchisio racconta in buona sostanza le strategie per il Palio del Rione San Secondo.
Marchisio è tornato rettore del Rione del Santo quest'anno dopo una lunga esperienza come vice di Marco Zappa: "Non è che senti particolarmente la differenza - ci scherza su - anche gli anni scorsi, come vice, ero impegnatissimo nella preparazione del Palio. Ovvio che quest'anno sei il frontman, ci metti la faccia".L'anno scorso il comitato Palio ha fatto uno sforzo notevole, anche dal punto di vista economico, spostando la sede a Palazzo Montalcini. "E' sicuramente una scelta che ci ha premiati - conclude il rettore - speriamo che con gli anni la nostra sede possa diventare sempre di più un punto di riferimento per noi e per la città".



IL PALIO SECONDO ANDREA MARCHISIO

"Mi ricordo quando ero piccolino - racconta Marchisio - mio padre faceva il giornalista e quella domenica lavorava, ma io mi facevo accompagnare da chiunque pur di non  perdermi il Palio. Non so come definire esattamente il mio rapporto con il Palio, so solo che ne ho sentito la mancanza quando, per motivi personali, per qualche anno ho dovuto staccarmene. Il Palio è quella cosa che ti fa ricordare gli anni, una sorta di memoria collettiva. Associ gli anni alle cose importanti della tua vita, ma associ gli anni anche alle accoppiate che scendi in piazza".



SAN SECONDO AL PALIO

Il Rione San Secondo scende sempre preparato al Palio, e il valore di Mulas non si discute. Oltre all'obiettivo finale, anche un occhio ai rivali di Tanaro, quest'anno con Bucefalo.



Beatrice contessa di Provenza e l’alleanza con gli Astesi

Nell’anno 1263, Carlo I d’Angiò allora Conte di Provenza mirava a impadronirsi del 
Regno di Sicilia, spinto a ciò anche da papa Urbano IV. Radunato un gran numero di 
cavalieri, grazie al sostegno economico del Pontefice, si diresse a Roma per ottenere 
l’investitura regia; mentre Carlo viaggiò via mare con 20 galee, il grosso dei suoi 
cavalieri lo seguì via terra e, transitando per il Piemonte, sostò ad Asti. 
Con i cavalieri del futuro Re viaggiava Beatrice ,contessa di Provenza, giovane e bella 
moglie di Carlo, al quale nel 1246 aveva portato in dote la Contea di Provenza 
ereditata dal padre Raimondo Berengario IV. Arrivando ad Asti, sia Beatrice sia le 
dame che si erano offerte di accompagnarla a Roma per rendere omaggio al Re, 
furono accolte con omaggi ed eleganti discorsi. Lungo le vie di Asti si affollarono 
spettatori entusiasti per assistere al passaggio del corteo formato dai cavalieri, dalla 
Contessa e dal suo grazioso seguito di dame e damigelle, elegantemente abbigliate 
con vesti di velluto, broccati e damasco su cui campeggiavano ricchi ornamenti di 
pietre preziose. 
Il Dottore in leggi Nicola dei Dusii indirizzò un elegante discorso di benvenuto a e alla 
sua partenza, la Contessa di Provenza fu salutata da Baldovino Malabalia, che la 
ringraziò per la cortesia usata nei confronti degli Astigiani , nel procurar loro 
l’amicizia di Carlo. Beatrice, prima di allontanarsi, volle stringere alleanza con la Città 
di Asti.