venerdì 30 agosto 2013

Brignolo scrive ai consiglieri comunali: " Togliere il biglietto del Palio è il disconoscimento di una carica espressione della scelta diretta dei cittadini"


Lo scorso anno gli organi di informazione dettero conto dell’opinione espressa da molti, secondo cui sarebbe stato necessario discostarsi dalla tradizione che vuole i Consiglieri Comunali, invitati al Palio, in Tribuna Alfieri.
Quest’anno il Sindaco Brignolo ha scritto ai Consiglieri Comunali, tutti, illustrando le ragioni che lo hanno indotto, nonostante il contrario avviso di molti, a rinnovare l’invito.
“Il Palio è l’occasione in cui la municipalità con maggiore enfasi esibisce, i segni distintivi evocativi dei propri valori e della propria cultura di riferimento. E’ il momento, inoltre, in cui i segni esteriori raggiungono l’apice del loro significato e ogni decisione, anche piccola e apparentemente insignificante, assume, per il contesto in cui viene attuata, un significato simbolico forte” scrive il Sindaco.
“Ho ritenuto –scrive il Sindaco- che non debbano essere assunti comportamenti che possono essere letti come un disconoscimento del prestigio e del decoro di una carica che merita invece il massimo dell’onore e del riconoscimento”.
“Discostarsi da questa tradizione può essere letto come un disconoscimento (o quanto meno come una valutazione di minor valore rispetto a quella che veniva operata in passato) del ruolo istituzionale di questo organo pubblico. Personalmente –scrive Brignolo- ritengo sia sbagliata e dannosa la tendenza al discredito, talvolta esasperato fino a forme di disprezzo, delle cariche elettive o comunque politiche in senso lato. Non che parte della perdita di autorevolezza della classe politica non sia riconducibile ai comportamenti di molti esponenti della medesima. E’ tuttavia importante non confondere il giudizio sulle singole persone che rivestono incarichi istituzionali, con il giudizio sulle istituzioni”.
“Le nostre istituzioni democratiche –scrive i Sindaco- sono la forma più avanzata di coinvolgimento della volontà popolare nelle decisioni collettive, che mai la nostra terra abbia conosciuto. Ogni regressione sotto questo profilo oltre a essere una privazione della facoltà di partecipazione alle decisioni della comunità, allarga ulteriormente lo spazio decisionale di altri centri di potere pubblici e privati che, pur legittimi, utili e necessari, non sono caratterizzati dall’investitura popolare e soprattutto da quella garanzia di democrazia che è il periodico vaglio del consenso tramite le procedure elettorali”.
“In questo senso –aggiunge Brignolo- ritengo che il Consigliere Comunale sia una delle istituzioni più nobili e rappresentative della volontà popolare e dei diritti dei cittadini: il consigliere comunale per effetto del voto di preferenza è (ancor più di altre cariche elettive) espressione della scelta diretta dei cittadini ed è (insieme al Sindaco) il rappresentante eletto dai cittadini a guida dell’amministrazione maggiormente “di frontiera”: il Comune, ossia l’Ente cui primariamente si rivolge il cittadino in difficoltà o che, semplicemente, intende porre problematiche di interesse della comunità”.
Il Sindaco rammenta poi che la carica, svolta sostanzialmente a titolo gratuito, richiede grande dispendio di energie e il grande sforzo di mediazione tra le sollecitazioni dei cittadini e la capacità di risposta alle medesime, spesso complicata dalla complessità delle procedure che impongono il passaggio dei flussi decisionali attraverso il filtro del potere esecutivo e della struttura tecnico burocratica preposta all’attuazione concreta delle iniziative dell’amministrazione.
Ovviamente, se la sensibilità di singoli suggerirà a taluni consiglieri di pagare comunque il biglietto questo è assolutamente possibile e il ricavato (concorrendo all’ammontare complessivo degli incassi) contribuirà ad alleggerire l’Amministrazione Comunale di una pur minima parte dell’onere che annualmente deve sostenere per organizzare la Corsa, con la conseguente possibilità di impiegare tali risorse per far fronte ad altre esigenze della collettività.
Chi riterrà quindi di pagare comunque il biglietto riceverà quindi l’apprezzamento della comunità.

Si trascrive in seguito il testo integrale della lettera

Cari Colleghi,
come ricorderete lo scorso anno alcuni di noi espressero, anche tramite gli organi di informazione, l’opinione secondo cui sarebbe stato necessario discostarsi dalla tradizione che vuole i Consiglieri Comunali, invitati al Palio, in Tribuna Alfieri.
L’assessore al Palio, Alberto Pasta, mi ha sollecitato nuovamente in questo senso, in occasione della preparazione dell’edizione 2013 della corsa.
Ho riflettuto a lungo e Vi sottopongo alcune considerazioni.
Il Palio è la più importante e antica festa organizzata dal nostro Comune e rievoca la forza e l’importanza dell’autonomia comunale, anche rispetto agli altri poteri pubblici e privati.
E’ altresì l’occasione in cui la municipalità con maggiore enfasi esibisce, i segni distintivi evocativi dei propri valori e della propria cultura di riferimento.
E’ il momento, inoltre, in cui i segni esteriori raggiungono l’apice del loro significato e ogni decisione, anche piccola e apparentemente insignificante, assume, per il contesto in cui viene attuata, un significato simbolico forte.
Mi sono quindi interrogato su quali sarebbero stati i messaggi trasmessi dalla decisione di non riconoscere il diritto ai consiglieri comunali di accedere gratuitamente alla Tribuna Alfieri.
I sostenitori della tesi secondo cui l’accesso dovrebbe avvenire solo a pagamento affermano, tra l’altro, che questo sarebbe un segno della sobrietà cui le istituzioni in questi tempi devono attenersi, sia per le oggettive carenze di risorse che il sistema pubblico sta attraversando, sia per la necessità di operare segni di discontinuità rispetto a un passato in cui molti che hanno ricoperto cariche pubbliche hanno mancato in dignità e si sono macchiati di sprechi e abusi.
Per contro il segno di togliere l’onore della tribuna al consigliere può essere letto come un disconoscimento (o quanto meno come una valutazione di minor valore rispetto a quella che veniva operata in passato) del ruolo istituzionale di questo organo pubblico.
Personalmente ritengo sia sbagliata e dannosa la tendenza al discredito, talvolta esasperato fino a forme di disprezzo, delle cariche elettive o comunque politiche in senso lato.
Non che parte della perdita di autorevolezza della classe politica non sia riconducibile ai comportamenti di molti esponenti della medesima.
E’ tuttavia importante non confondere il giudizio sulle singole persone che rivestono incarichi istituzionali, con il giudizio sulle istituzioni.
Le nostre istituzioni democratiche sono frutto di una conquista pagata con il sangue e sono (pur tra i mille limiti che caratterizzano tutte le umane cose) la forma più avanzata di coinvolgimento della volontà popolare nelle decisioni collettive, che mai la nostra terra abbia conosciuto.
Ogni regressione sotto questo profilo oltre a essere una privazione della facoltà di partecipazione alle decisioni della comunità, allarga ulteriormente lo spazio decisionale di altri centri di potere pubblici e privati che, pur legittimi, utili e necessari, non sono caratterizzati dall’investitura popolare e soprattutto da quella garanzia di democrazia che è il periodico vaglio del consenso tramite le procedure elettorali.
In questo senso ritengo che il Consigliere Comunale sia una delle istituzioni più nobili e rappresentative della volontà popolare e dei diritti dei cittadini: il consigliere comunale per effetto del voto di preferenza è (ancor più di altre cariche elettive) espressione della scelta diretta dei cittadini ed è (insieme al Sindaco) il rappresentante eletto dai cittadini a guida dell’amministrazione maggiormente “di frontiera”: il Comune, ossia l’Ente cui primariamente si rivolge il cittadino in difficoltà o che, semplicemente, intende porre problematiche di interesse della comunità.
Rammento poi che la carica, svolta sostanzialmente a titolo gratuito, richiede grande dispendio di energie e il grande sforzo di mediazione tra le sollecitazioni dei cittadini e la capacità di risposta alle medesime, spesso complicata dalla complessità delle procedure che impongono il passaggio dei flussi decisionali attraverso il filtro del potere esecutivo e della struttura tecnico burocratica preposta all’attuazione concreta delle iniziative dell’amministrazione. Aggiungo che non risultano a memoria scandali o comportamenti illeciti attribuiti a consiglieri comunali nell’esercizio delle loro funzioni nella città di Asti (a differenza di episodi del genere che hanno coinvolto consiglieri in altre città anche vicine).
Fatte queste riflessioni ho quindi ritenuto che non debbano essere assunti comportamenti che possono essere letti come un disconoscimento del prestigio e del decoro di una carica che merita invece il massimo dell’onore e del riconoscimento.
Rinnovo pertanto, come ogni anno, l’invito ai consiglieri comunali a essere presenti sulla tribuna Alfieri e a procurarsi il biglietto secondo le modalità tecniche indicate in calce alla presente.
Mi raccomando, proprio per le ragioni di tutela del prestigio e della sacralità della carica che rivestiamo, che tutti si attengano ad una condotta inappuntabile e non si verifichino comportamenti scorretti. Qualcuno ha infatti adombrato che in passato qualche consigliere avrebbe ceduto ad altri il biglietto gratuito, facendone quindi un uso abusivo. Non so se questo sia realmente accaduto. E’ tuttavia evidente che il biglietto di ingresso non è un “omaggio”, né una sorta di “compenso” per l’attività del consigliere, ma è lo strumento per consentire al medesimo l’acceso alla Tribuna: il biglietto che verrà consegnato deve quindi intendersi strettamente personale e non va ceduto ad altri.
Aggiungo infine che, ovviamente, se la sensibilità di singoli suggerirà a taluni consiglieri di pagare comunque il biglietto questo è assolutamente possibile e il ricavato (concorrendo all’ammontare complessivo degli incassi) contribuirà ad alleggerire l’Amministrazione Comunale di una pur minima parte dell’onere che annualmente deve sostenere per organizzare la Corsa, con la conseguente possibilità di impiegare tali risorse per far fronte ad altre esigenze della collettività.
Chi riterrà quindi di pagare comunque il biglietto riceverà comunque l’apprezzamento della comunità e potrà effettuarlo con le modalità tecniche di seguito indicate.
Un caro saluto e un arrivederci in Piazza Alfieri, la terza domenica di settembre
Il Sindaco

Fabrizio Brignolo