martedì 6 agosto 2013

E' già Palio 2) Torretta: "Abbiamo tutto, ora speriamo nella fortuna"


"Siamo ben preparati. abbiamo tutto, ora speriamo nella fortuna. Non vogliamo una dose esagerata di buona sorte, basta che questa rimanga al di sopra delle parti". Formula così l'auspicio per il prossimo Palio il rettore della Torretta Giovanni Spandonaro, dopo che il borgo di corso Torino ha passato tre veri e propri anni sfortunati. "Prima l'infortunio a Bruschelli, poi Corbelli, quindi una mossa fulminea di Bucefalo lo scorso anno: nei tempi passati abbiamo sempre lavorato al meglio ma ci è mancata una buona dose di "fattore "c""....
Non si può lamentare, invece, Giovanni Spandonaro, per quanto riguarda il Comitato: "Siamo in tanti e siamo riusciti a fare le nostre manifestazioni storiche come il Polentone, la marcia torrettese e la Festa d'Estate. Non possiamo lamentarci in quanto partecipazione e voglia di fare".



IL PALIO SECONDO GIOVANNI SPANDONARO

"Cos'è Il Palio? E' tanto, nella mia vita, è soprattutto il mio borgo. Gli annali dimostrano che sono stato uno dei fondatori del borgo Torretta, dove nel passato ho svolto gli incarichi più svariati. Dopo un periodo di distacco, sono tornato tre anni fa alla carica di rettore: questo per me è costato diversi sacrifici, anche di tempo che ho dovuto lasciare alla famiglia, ma quando si è con tanti giovani, come nel caso della Torretta, qualche anno in meno lo si sente".



LA TORRETTA AL PALIO

Anche quest'anno tornerà alla Torretta Giuseppe Zedde "Gingillo": "abbiamo alcuni cavalli tra cui scegliere - racconta il Rettore - tutti della sua scuderia. Siamo soddisfatti del lavoro svolto fin ora, anche perchè vediamo che il lotto è in forte crescita e arriveremo come sempre preparati al Palio".


Donne alla riscossa: il “Livre de la Cité des Dames” di Christine de Pizan

Il Livre de la Cité des Dames scritto da Christine de Pizan tra il 1404 ed il 1405, è sicuramente
uno dei testi più importanti della letteratura medievale e costituisce una pietra miliare nel lungo
percorso dell’emancipazione femminile. In esso si dimostra per la prima volta che uomini e
donne posseggono le stesse capacità intellettuali : solo l’educazione li differenzia e costringe le
donne a posizioni subalterne. Christine de Pizan è considerata la prima scrittrice europea
“professionale”, in grado di vivere del proprio lavoro: le sue grandi capacità le avevano fatto
ottenere l’appoggio e la committenza di Luigi d’Orléans, fratello del re di Francia e signore di
Asti. Nel libro l’afflitta Christine, stanca e sfiduciata per l’accanimento misogino dei suoi
contemporanei, riceve la visita di tre dame misteriose, che si presentano con i nomi di Ragione,
Rettitudine e Giustizia. Costoro la confortano, la consolano e la invitano alla riscossa. Le tre
dame accompagneranno Christine nella costruzione di una nuova città-fortezza, che diventerà
un luogo di rifugio per le donne virtuose di ogni epoca e condizione sociale e che “non sarà mai
distrutta né decadrà”, resistendo nei secoli agli attacchi di quegli uomini definiti da Ragione
come i suoi invidiosi nemici.
Dama Ragione, per prima cosa, indicherà a Christine il sito destinato ad accogliere il nuovo
insediamento, la fertile pianura chiamata “Campo delle Lettere”. Poi la guiderà nel costruirne le
fondamenta, invitando le donne a munirsi di zappe per rimuove dalla terra le pietre nere e
grossolane del pregiudizio e dell’ignoranza. In seguito dama Rettitudine si occuperà di costruire i
templi e i palazzi della città, utilizzando marmi nitidi e splendenti portati dalle più grandi ed
esemplari figure femminili del passato. A questo punto dama Giustizia provvederà al
popolamento della nuova città, riunendovi tutte quelle donne che si devono definire “dame”
non per i nobili natali, ma per l’altezza dello spirito, degli ideali e delle capacità: un elevato
numero di sante, eroine,
poetesse, scienziate e regine, delle quali Christine illustra virtù ed imprese, proponendole come
esempio dell'enorme e indispensabile potenziale creativo che le donne sono in grado di offrire
alla società. Tra queste, figura anche Valentina Visconti, moglie del duca Luigi d’Orléans e
Signora di Asti e della patria Astese.