lunedì 5 agosto 2013

E' già Palio 1) San Martino San Rocco: la vittoria e l'orgoglio


Il 2013 è stato, senza ombra di dubbio l'anno di San Martino San Rocco. 
Quella del 2012 infatti è stata una vittoria storica, liberatoria - come ammette la stessa rettrice Franca Sattanino.  "Non passa giorno -  afferma  - dove io non ripensi a quei bellissimi momenti:  un ricordo tra i più preziosi e belli della mia vita.Tutte le mattine, mentre vado a lavorare, mi fermo a guardare la rotonda un corso Alessandria. vedere i miei colori sopra tutti gli altri mi fa sentire orgogliosa e fiera di appartenere a San Martino San Rocco".
Ora senza la pressione degli scorsi anni, i biancoverdi si accostano al Palio con un altro spirito: "Voglio gustarmi tutto fino alla fine: l'entrare primi in piazza, il box numero 1. Questo Palio, per noi, è già un sogno bellissimo, che, ne siamo certi, continuerà anche nel 2014. Nel frattempo, abbiamo ribattezzato la cena propiziatrice per la vittoria, la cena propiziatrice per la doppietta".




IL PALIO SECONDO FRANCA SATTANINO

Il Palio non è semplicemente una corsa di cavalli: il Palio è vita, che scorre parallelo alla quotidianità, con i suoi momenti belli e quelli meno. Tutto mi ricorda il Palio, da quando mi alzo alla mattina, a come mi vesto, a qualcosa che vado a comprare per la casa e che ha i colori bianco e verdi. Non è solo una Festa, è un pezzo della mia vita: sono i posti dove sono nata e cresciuta, le persone che ho conosciuto, le storie che ho vissuto.



SAN MARTINO AL PALIO

Abili giocatori di poker, i sanrocchesi scopriranno le carte nel mese di settembre. Nomi se ne fanno molti, da Virginio Zedde ad Alessio Migheli. Loro, nel frattempo, ci scherzano su e "montano" e "scendono" a loro discrezione importanti membri del comitato, come Alessandro Scassa e Michela Franco. 



Una storica vittoria


Il Rione San Martino San Rocco intende ricordare con una festosa parata la storica vittoria conseguita nella precedente edizione della corsa che “secondo consuetudini antiche, da lungo tempo in uso”, si svolge ogni anno in nome di San Secondo, protettore e patrono della città di Asti. Borghigiani d’ogni stirpe accompagnano a piedi il vessillo e ciascuno esibisce nelle vesti e nelle acconciature il bianco e il verde, colori il 
risveglio della natura e quindi rappresenta la speranza e l’immortalità. Segue il carro della Vittoria, su cui viene portato in trionfo l’ambito premio, il Palio, detto anche “bravio”, secondo un’antica denominazione citata in un documento risalente alla metà del XV secolo, in cui si fa riferimento alle somme spese dal governo orleanese per la corsa: ai mercanti astigiani De Lupis vennero pagate 345 lire per l’acquisto di quaranta palmi di velluto celeste per due “bravii” o palii, di cui uno offerto alla chiesa di San Secondo della città di Asti e l’altro attribuito “al cavallo migliore e più veloce nella corsa”. Il documento riporta altre voci di spesa: per l’acquisto di un raso e mezzo di tela blu, per dipingere sui drappi le insegne del duca Carlo d’Orléans, signore di Asti; per l’oro e l’argento posto su quattro insegne di tela e su tre di carta dipinta. Ancora, per due lance, tre mazzi di corde, un bastone con bottoni per i “bravii” e un gallo che “per antica consuetudine viene dato al cavallo che arriva secondo nella corsa”. Infine si pagano tre paia di guanti per i trombettieri, una borsa e gli speroni per i paggi o cavalieri.

Nel corteo si distinguono alcuni membri delle famiglie nobili del rione, appartenenti a diverse consorterie, le cui residenze costituiscono il cuore di questa parte della città: hanno abbandonato la tradizionale compostezza che si addice al loro lignaggio e partecipano con viva allegria alla baldoria generale. L’entusiasmo e l’esultanza del momento danno vita ad un movimentato corteo, in cui ciascuno è libero di inventare il proprio ruolo, al di fuori di ogni schema precostituito. La festa si concluderà con l’offerta del drappo ai santi patroni, San Martino e San Rocco, nelle rispettive chiese, addobbate con sfarzo di broccati e profusione di fiori, ove si svolgeranno solenni cerimonie di ringraziamento.