mercoledì 28 gennaio 2015

Lattanzio: "Nessun attacco verso il Palio, bieca strumentalizzazione del sindaco"


"Quella del sindaco è una bassa e bieca strumentalizzazione: non mi aspettavo che usasse dei giochetti così subdoli nei miei confronti" è tranchant la replica di Maurizio Lattanzio a quanto scritto questa mattina dal sindaco, dove il primo cittadino affermava di aver difeso Asti e la sua Festa da parte degli attacchi del centrodestra.

"Prima di tutto non ho mai detto che il Palio deve essere sospeso - afferma Lattanzio - le mie parole sono fuori contesto: si stava parlando di un bilancio dai tagli enormi, dove si va ad incidere pesantemente anche sul sociale. Le mie parole sono che i cittadini, in una situazione di crisi come quella attuale, avrebbero capito anche scelte anche radicali, come sospendere il Palio per un anno o due. Ma il Palio è un esempio come tanti: era per dire che nei momenti di difficoltà si deve guardare all'essenziale".
Un messaggio, però che ha rischiato di accendere i cuori dei tanti paliofili cittadini: "Io non ho niente contro il Palio, ci mancherebbe: anzi nella mia vita ho svolto tanti ruoli all'interno del mondo del Palio, e la considero una bellissima manifestazione. In realtà, è il sindaco che dovrà spiegare come fare per realizzare il Palio a settembre, dal momento che è stato tagliato tutto quello che si poteva tagliare, a parte gli appalti comunali di allestimento delle strutture ( dove, essendo pluriennali, se revocati, si rischiava il pagamento di una penale).  Chi ha tagliato selvaggiamente i fondi al Palio è stata questa attuale amministrazione, e i comitati Palio devono sapere che quest'anno non vedranno un euro di contributo".
Ma come si immagina il futuro del Palio Maurizio Lattanzio: "Il Palio deve incominciare a pensare di camminare sulle sue gambe: purtroppo i Comitati non possono più pensare di dipendere dal Comune. Credo che la Città debba farsi carico dei costi di allestimento delle strutture, ma a tutto il resto, ci deve pensare un organismo pubblico/ privato che possa occuparsi della gestione dell'immagine della manifestazione, del marketing e di tutto quant'altro non è espressamente a carico del Comune. Bisogna entrare nell'ottica che sono anni di vacche magre, e che il Comune non ha più la disponibilità finanziaria che poteva avere negli anni precedenti".