giovedì 19 febbraio 2015

Siena, regali o premi per i cavalli da Palio?





Da sempre, al proprietario del barbero che taglia per primo il bandierino, la Contrada vittoriosa, nella mattinata o pomeriggio, dedicata agli omaggi regala al proprietario dell'asso, finimenti, balle di paglia, una sella, coperte, scorte di biada. e quant'altro possa costituire il corredo del cavallo. Quindi niente di nuovo sotto il sole...verrebbe da dire, quando le cronache cittadine riportano, all'opinione pubblica, la richiesta avanzata dai rappresentanti di proprietari e allenatori dei barberi da Palio che si augurano che, al cavallo vincitore, la Contrada in festa, e chissà anche il fantino-eroe, riservino un premio in denaro.

Tutta da stabilire- se mai sarà codificata – la somma da destinare a chi alleva e prepara i barberi per il Campo...ma insomma, Luca Anselmi, Mario Fracassi e Pippo Geraci, gli ambasciatori (ed ambasciator non porta pena...) vorrebbero passare dal dono mai regolamentato ad un premio in soldoni preciso.

Personalmente, e in linea teorica, non ci vedrei assolutamente niente di male, ma già mi fischiano gli orecchi sentendo i mormorii e gli alti lai di quei Contradaioli, e sono diversi in ogni rione, che da "talebani" della tradizione come amano definirsi, vedono come il fumo negli occhi qualsiasi novità che viene a toccare, in un modo o nell'altro, la Festa.

Credo poi che il fantino che guadagna gloria, onori e denari, mettendo le mani sul cencio, sia, soprattutto negli ultimi decenni, prodigo nei confronti di chi ha portato sul Campo un barbero in condizioni tali da condurlo al successo. Anche qui, niente di nuovo...mi risulta che i fantini vittoriosi siano munifici verso i proprietari ed allenatori, che fanno parte integrante del loro stesso mondo. Un mondo che sconfina da Siena verso i tanti paesi e città della penisola nei quali si disputano paliotti con premi e ingaggi non disprezzabili.

Certo anche i "cavallai" si erano abituati ad avere, chi più chi meno, contributi per la loro passione, ma con la crisi di Banca e Fondazione anche quei soldi sono spariti.

Sento già chi fa paragoni con i "passionisti" del passato che non beccavano un centesimo, facevano sacrifici e si sentivano ripagati dal vedere il proprio animale sul Campo. Anche i proprietari del presente i sacrifici li fanno lo stesso e spendono, in paragone, molto di più.

I tempi sono cambiati e se prima ci si accontentava di un lotto di 12-13-15 barberi, qualche volta di dubbia sanità e provenienza sconosciuta, ora, anche per salvaguardare la Festa e...l'incolumità del cavallo – sottoposti come siamo agli strali degli animalisti – abbiamo bisogno di mezzosangue, il cui prezzo è volato alle stelle, tanti...sani e ben allenati.

Insomma la richiesta di proprietari e allenatori non è peregrina.

La cosa migliore sarebbe che il premio, una volta fissato, venisse elargito dal Comune che il Palio amministra. Visto però che il Comune stesso starebbe per chiedere alle Contrade un qualche contributo per sostenere spese sempre più pesanti...è chiaro che se si deve andare avanti sulla strada del "premio" toccherà proprio alle Contrade farsene carico.

Uscendo dai giri di parole...o si va avanti così con regalie più o meno ricche o si certifica la somma che la Contrada deve elargire. La stessa per tutte, perchè vista la nostra mania di grandezza – volevamo o no fare il duomo più grande le mondo? - ci sarebbe altrimenti la corsa al premio più cospicuo per farsi belli. Non ridete. E' già successo con gli omaggi delle alleate alla Contrada vittoriosa dove dal mazzo di fiori siamo arrivati a quadri, mosaici, sculture, argenti e chi più ne più ne metta.

La discussione è aperta.

Roberto Morrocchi (OKSIENA)