venerdì 6 febbraio 2015

Ambrosione, riconferma per il 2015 ed un occhio alla rincorsa




“Ambrosione ha detto sì senza alcun tentennamento. Non l’abbiamo dovuto pregare per fare il mossiere nel 2015. Era un pizzico commosso, come se fosse la prima volta che sale sul verrocchio”, svela il decano dei capitani Guido Burrini. In realtà a luglio sarà la dodicesima, come Amos Cisi e, più di recente, Giorgio Guglielmi di Vulci. E’ un modo troppo bello quello del Palio, che ti prende e non puoi mollarlo più. Credo che sia lo stesso per un dirigente, per un fantino. Confesso, non passa giorno, durante l’anno, in cui non pensi alla Festa», spiega Bartolo Ambrosione.



Il trio dei capitani è stato a trovarlo mercoledì scorso, si sono incontrati a Modena. Oltre a Burrini della Lupa c’erano anche Francesco Palazzi (Valdimontone) e Claudio Villani (Chiocciola). La comunicazione ufficiale è arrivata lunedì sera, nella riunione con i colleghi dove si è parlato però anche dell’incontro con il sindaco. La questione delle piste e quella di una precoce sistemazione del fondo per tutelare al massimo i cavalli è in cima alla lista delle priorità e da palazzo pubblico è giunta in tal senso una rassicurazione. Di certo i capitani, per quanto possibile, terranno alta la guardia per fare in modo che ciò si concretizzi. E una delegazione parteciperà anche alla riunione con l’Associazione dei cavallai e degli allenatori che, salvo rinvii, si terrà la prossima settimana.

La rincorsa, parlando di mossiere, è sempre un piatto prelibato. Nel senso che dopo le polemiche che ci sono state nella scorsa stagione sui tempi di ingresso e sul pressing esercitato da Ambrosione, qualcosa bisognerà rivedere. "Disponibilissimo a focalizzare la cosa – dice l’uomo del verrocchio –; insieme al Comune valuteremo come vorrebbero che sia gestita e, una volta che mi verranno assegnati dei paletti, cercherò di agire al meglio».

Viene normale chiedere se durante l’inverno ha ripensato anche a questo argomento. Ma Ambrosione svicola abilmente: «In realtà ho consolidato un’idea diversa, rispetto al passato. Vorrei che questa avventura, l’ho sempre detto, finisse in maniera bella così come finora si è dipanata. Mi potevo accontentare del percorso compiuto ma la vita è una cosa che si deve, appunto, vivere. Vale la pena correre il rischio di sbagliare ... il solo pensiero di essere sul verrocchio tra qualche mese è troppo bello».

(Fonte La Nazione)