martedì 16 dicembre 2014

Sanzioni, una riforma improvvisamente rimasta orfana


Colpita e affondata: la riforma dell'impianto sanzionatorio del Palio di Asti molto probabilmente ieri sera ha emesso il suo ultimo canto del cigno, soffocata da una schiera di rigetti che hanno, in sostanza, invalidato tutto il lavoro della commissione.
Non solo sulla squalifica di Mattia Chiavassa la proposta della commissione è stata rigettata a maggioranza assoluta e non qualificata (13 voti contro 9) ma anche sulle ammonizioni di Villella, Ballestreros, Coghe e Farris, con proporzioni di voti non dissimili, le scelte del capitano sono state confermate ad ampia maggioranza.
Al di là del merito, su determinate sanzioni, molto, nella volontà dei rettori che ieri sera hanno votato, ha fatto la questione di metodo. Votare sulle decisioni dell'arbitro della Festa, ben sapendo che il Palio è un gioco complesso e molte ragioni delle scelte che i rioni fanno durante il Palio possono (e devono) restare oscure - come ha ricordato nel suo intervento il rettore di San Secondo Maurizio Bertolino -  fanno sì che il meccanismo escogitato sia assolutamente impossibile da riproporre.
In più, il voto del Consiglio del Palio, in pratica il terzo grado di giudizio, ha creato de bizantinismi inutili ai già molti tecnicismi che il Regolamento del Palio contiene.
"Bisogna tornare ad una semplificazione del regolamento - afferma Silvano Ghia, rettore di San Paolo, che sedeva nella commissione dei saggi - il Palio deve avere poche norme e chiare. Cercando così di eliminare ogni margine di interpretazione".
Rendere più agevole il ruolo del Capitano e del suo gruppo, insomma, ben sapendo che sono molte le cose da discutere in questo primo scampolo di Palio 2015.
Innanzi tutto c'è è da vedere chi sarà il prossimo Capitano del Palio: Enzo Clerico ieri sera ha affermato che non si candiderà più alla carica, ma nello stesso tempo ha promesso, su sollecitazione di alcuni rettori, che avrebbe ancora riflettuto sulla sua decisione. Da parte sua, c'è la gestione di due Palii difficili, soprattutto per le decisioni da adottare da parte di un Capitano. Sicuramente l'esito delle decisioni del Consiglio del Palio, che paradossalmente hanno rafforzato la figura del Capitano dopo averla fatta passare sotto la prova dei voti, potranno influire su una scelta sicura. Ma in ogni caso, che il Capitano del 2015 possa essere di nuovo Enzo Clerico o un altra figura autorevole del panorama paliesco, l'agenda è chiara ed insiste su una sola parola: "semplificazione". Il Palio è bello perchè è un gioco semplice: chi primo arriva vince ed esistono poche e semplici regole. Bisogna tornare allo spirito originario del Palio, lasciando da parte, per quanto possibile, la giurisprudenza.