GIOVANNI ATZENI DETTO TITTIA: 10Manca la lode solo per l’ingresso al primo Casato, dove entra largo e sbatte leggermente sui palchi. Per il resto è perfetto. Parte quarto, ma al primo San Martino trova un corridoio incredibile, passando la Torre e prendendo la testa. Dopo il piccolo errore rimedia immediatamente stringendo la rivale allo steccato e mantenendo la testa. Il terzo giro è veramente superlativo. Al terzo San Martino stringe il cavallo scosso della Pantera che stava arrivando fortissimo, al Casato nerba per 3 volte il muso del cavallo della Lupa, così come nella volata finale, quando riesce a tenere dietro sia lo scosso che Andrea Mari. SUPERLATIVO.
ANDREA MARI DETTO BRIO: 8
Al canape subisce la marcatura stretta dell’Istrice, ma riesce comunque a partire molto bene. Si libera di Bighino prima dell’entrata al primo San Martino e da li inizia il suo palio di rimonta. Nella spianata impatta contro il Nicchio in caduta e al termine del primo giro si trova costretto a frenare per non urtare la Torre. Imposta alla grande il secondo San Martino e inizia a dare l’assalto all’Oca. Al terzo Casato forse avrebbe potuto provare il tutto per tutto buttandosi in modo deciso all’interno, ma qui è stato bravissimo Tittia a fermarlo. Ci prova fino in fondo, trovando purtroppo anche una rovinosa caduta dopo il bandierino, con Indianos che gli frana addosso provocandogli un brutto infortunio. STOICO
SILVANO MULAS DETTO VOGLIA: 6,5
Dalla nona posizione al canape parte molto male. Il cavallo scarta e il Leocorno gli sbatte addosso. In ingresso al primo San Martino è ultimo, ma nella spianata supera 4 contrade in un colpo solo, girando il Casato in sesta posizione. Pestifero sembra volare e dalla mossa a San Martino prende una grande traiettoria interna, impostando la curva in terza posizione. Il cavallo gli va giù, impatta sulla Torre e lui cade, ma se fosse rimasto a cavallo avrebbe potuto giocarsi le sue chance fino alla fine. GENEROSO
JONATAN BARTOLETTI DETTO SCOMPIGLIO: 6
Se la prima mossa falsa fosse stata valida, e forse lo era, sarebbe partito 2 metri davanti a tutti. Nell’unico momento in cui Lo Specialista perde il contatto con il canape, il Nicchio entra e lui parte in seconda fila, riuscendo però a prendere subito una traiettoria bassa che gli permette di girare bene il primo San Martino, impostando il Casato in quarta posizione. Per il resto non può fare più di tanto perche Lo Specialista non è un cavallo per fare il palio da dietro, ma alla fine non demerita. LOTTATORE
SEBASTIANO MURTAS DETTO GRANDINE: 5,5
Sbaglia tutto nella prima mossa (quella falsa) facendo partire il Montone nettamente in testa. Rimane sempre lontano dal verrocchino facendo intuire il momento della partenza, ma è molto bravo ad entrare quando si accorge dell’unico momento di difficoltà della rivale. Morosita Prima è molto veloce e lo spunto dalla mossa al primo San Martino è ottimo. Gira addirittura quarto, ma si tocca con la Lupa ed essendo esterno sfiora i materassi e si sbilancia. Prova a rimanere a cavallo, ma non ci riesce, finendo la sua carriera davanti al palco delle comparse. RIVEDIBILE
WALTER PUSCEDDU DETTO BIGHINO: 5,5
E’ solo ad un posto di distanza dalla rivale e questo ne facilita il compito tra i canapi. Inizia la marcatura stretta ed è bravo a partire affiancato alla Lupa, provando a fermare Andrea Mari con ogni mezzo e rifilandogli una quindicina di nerbate. In ingresso al primo San Martino, però, lo perde definitivamente, finendo nelle retrovie. Da questo momento in poi, se la Lupa non vince, non è certo per merito suo. SPECIALISTA
ALESSIO MIGHELI DETTO GIROLAMO: 5
Pur in una posizione di canape non molto favorevole, riesce a partire benino, cercando di rimanere dietro alle prime e di mantenere una traiettoria piuttosto bassa in ingresso al primo San Martino. Gira quarto, ma esce largo e sbatte sui materassi. Il cavallo gli va giù e qui finisce il suo palio. Il resto è una battaglia nelle retrovie senza nessun obiettivo. GUARDINGO
GIUSEPPE ZEDDE DETTO GINGILLO: 4,5
Dalla mossa all’ingresso a San Martino il suo palio è da 8. Parte molto bene, sfruttando anche la manovra dell’Istrice che spinge verso l’esterno la Lupa. Alla prima curva, però, appare troppo morbido e si fa sorpassare dalla rivale senza opporre resistenza. Quando Tittia commette un piccolo errore lui gli va dietro non sfruttando la possibilità. Prova ad andare basso, ma subisce la parata di Giovanni Atzeni. Al secondo San Martino prende una botta dalla Pantera che prova a passare all’interno. Da quel momento inizia a perdere posizioni e assiste inerme alla vittoria della rivale. ARRENDEVOLE
LUIGI BRUSCHELLI DETTO TRECCIOLINO: 4
La mossa falsa lo vede partire tra i primi. Dopo cerca di defilarsi, mettendosi in seconda fila per non prendere i calci di Oca e Onda, ma al momento della mossa si fa trovare impreparato. Il cavallo scarta verso l’alto e colpisce la Pantera. Gira nono il primo San Martino e rischia anche di cadere, uscendo dalla curva in ultima posizione. Il resto è il racconto di un palio anonimo, non da Imperatore quale è. DESAPARECIDO
LUCA MINISINI DETTO DE’: 4-
Era il palio del rientro dopo 3 anni di digiuno e doveva essere una carriera da affrontare con il coltello tra i denti. Invece non si vede praticamente mai, ne’ nelle prove, ne’ tantomeno in corsa. L’attenuante del cavallo ce l’ha, ma era lecito aspettarsi molto di più da lui. La chance non se l’è giocata bene. CHI L’HA VISTO
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