domenica 7 luglio 2013

Siena: i risvolti del dopo corsa


Continuano le polemiche a Siena per il dopo corsa del Palio di Provenzano. Per quanto riportano i giornali senesi, c'è molto fermento dopo che hanno visto il Mari vittima di una aggressione subito dopo la conclusione della corsa con il giubbino della Lupa.

Assemblea affollata all’inverosimile quella che si è conclusa intorno alle 23,30 nell’Istrice. Tutti i contradaioli avevano compreso l’importanza della riunione convocata in via straordinaria. D’urgenza. Argomento all’ordine del giorno la posizione di Camollia di fronte ai colpi dati al fantino della Lupa, a terra dolorante, da parte di due contradaioli.

Vicenda su cui sta peraltro compiendo accertamenti anche la squadra mobile. Il seggio – che oggi dovrebbe uscire con una dichiarazione ufficiale - ha comunicato ieri sera al popolo la decisione di far prendere un “periodo di riflessione” ad entrambi, allontanandoli di fatto da Camollia. Ma non sarebbe stato comunicato all’assemblea il periodo esatto.

Questa dunque l’immediata “punizione” per un episodio che ha ricevuto la condanna unanime dell’ambiente paliesco e da cui l’Istrice, indipendentemente dal fronte dell’inchiesta in corso, prende le distanze. E si dissocia. La comunicazione del priore e del seggio ha, come previsto, innescato un dibattito ampio e ricco di sfaccettature su una vicenda che riporta a galla ferite non ancora del tutto sanate.

La Contrada Sovrana dell’Istrice, alla luce degli avvenimenti che hanno fatto seguito alla Carriera del 2 luglio, dopo un doveroso confronto interno, si dissocia fermamente dal comportamento tenuto da singoli contradaioli nei confronti del fantino della Contrada rivale.

Il popolo dell’Istrice, così si è espressa l’assemblea, non si riconosce in azioni che nulla hanno a che fare con la tradizione paliesca e sconfinano in gesti gratuiti non giustificati dall’enfasi del momento; la Dirigenza assumerà posizioni nette e provvedimenti severi verso chi si è reso responsabile del fatto, ribadendo che l’onore di una Contrada intera non può e non deve essere messo in discussione da nessuno. Il Palio che piace agli Istriciaioli è quello che si era visto fino allo scoppio del mortaretto, fatto di parate e di ostacoli alla vittoria della rivale, un Palio che la Città merita di ricordare per la sua straordinaria bellezza.

L’episodio immediatamente successivo, lesivo in prima istanza della dignità della stessa Contrada Sovrana dell’Istrice, è da ritenersi inaccettabile ed è quindi doveroso il gesto di responsabilità che passa per quanto detto sopra e per le scuse a quanti coinvolti nella vicenda.
Anche il sindaco di Siena, Bruno Valentini, è intervenuto sulla questione: ""Come già espresso chiaramente e dimostrato nei fatti, questa Amministrazione Comunale intende prima di ogni altra considerazione riconoscere l'autonomia di ogni Contrada, nelle decisioni che esse possono prendere e negli atti e comportamenti. Ciascuna Contrada è pertanto pienamente responsabile delle azioni che compie, liberamente decise senza interferenze di sorta, mentre l'Amministrazione continuerà nella consolidata prassi di confrontarsi con le dirigenze di Contrada e col Magistrato delle Contrade ogni volta che lo si riterrà opportuno.
Sulla base di questa impostazione si vuole comunque esprimere ampio rispetto per la presa di posizione della Contrada Sovrana dell'Istrice avvenuta nella sua Assemblea, e riportata nelle parole dell'Onorando Priore Nicoletta Fabio, che ha preannunciato provvedimenti severi verso i colpevoli del gesto vile.

È convinzione profonda dell'Amministrazione Comunale che il Palio sia il coagulo di una passione collettiva, che, per quanto forte ed intensa, non può lasciare spazio alcuno a vendette personali o comportamenti inaccettabili sotto ogni profilo, che gettano un'ombra ingiusta e negativa su tutta la comunità senese, che non meritiamo. Sono comunque convinto che questo brutto episodio è talmente marginale che non può alterare lo straordinario valore della nostra festa di popolo che è una delle icone dell'immagine dell'Italia in Europa e nel mondo.

Quanto sopra detto, per ogni chiarezza, non interferisce né interferirà con il regolare corso della giustizia paliesca che compierà nei tempi dovuti le proprie autonome valutazioni".