BORSINO:
TEMA DI SFILATA
L'Osservazione del cielo … fra paure e curiosità
Nel medioevo gli astronomi e gli uomini di scienza, studiando i fenomeni celesti e il loro ciclico ripetersi, erano in grado di comprenderli e anche di prevederli; ma tra il popolo ogni alterazione rispetto dell’aspetto consueto del cielo e del corso degli astri, quale l’apparire di un nuovo corpo celeste o, al contrario, l’apparente scomparsa di un altro, provocava paure e suggestioni profonde. Così l’improvvisa scomparsa del sole causata da un’eclisse destava curiosità ed allarme. Per secoli queste manifestazioni celesti sono state considerate presagi di eventi terribili e funesti, ma secondo la testimonianza del cronista Astese Guglielmo Ventura, che nel suo Memoriale descrive l’eclissi di sole verificatasi nel 1261, tra gli Astigiani prevaleva la curiosità: “durante il mese di gennaio fu predetto da frate Lanfranco, esperto uomo di scienza dell’ordine dei Predicatori, che alla vigilia della successiva festa dell’Ascensione, verso l’ora nona, una parte del sole sarebbe diventata oscura in tutto il mondo. “ Proprio in quel giorno vidi sulla piazza dei Guttuari parecchi uomini e donne riuniti in attesa, che questo portento si manifestasse. Su uno specchio posto in un bacile di ottone pieno d’acqua apparve in un ombra circa metà del sole. Non molto tempo dopo vidi alcune volte la luna oscurarsi in parte, per metà e quasi del tutto…”. Il Rione San Secondo rappresenta lo stupore degli Astigiani in attesa del portentoso spettacolo offerto dalla volta celeste.