martedì 18 agosto 2015

Siena, le pagelle dei fantini



“Sono in molti che sostengono che Tittia non abbia trovato un gran feeling con Polonski. Noi crediamo invece che nonostante qualche difficoltà tra i canapi nella gestione del cavallo, il fantino sardo-tedesco sia pronto per sferrare l'attacco decisivo”. Così citavamo a poche ore di distanza dal palio, indicando la Selva come la favorita numero 1. Anche stavolta Sienafree.it si è confermata, “indovinando” il pronostico della carriera di agosto, una corsa entusiasmante, intensa e con tanti spunti interessanti.

Questi sono i nostri voti ai 10 fantini che hanno corso il palio di ieri sera:

GIOVANNI ATZENI DETTO TITTIA: 10 E LODE
Fa tutto a meraviglia. Alla mossa riesce a trovare un varco al primo posto sotto la Chiocciola e appena l'Onda entra si porta immediatamente in seconda posizione, superando la Lupa senza difficoltà ed impostando al meglio il primo San Martino. Da questo momento non sbaglia più niente, agevolato da Polonski che sembra veramente bruciare il tufo. Pennella tutte le curve, tenendo a debita distanza tutte le inseguitrice. Vince un palio superlativo, riscattandosi dopo la delusione di luglio. QUINTA MERAVIGLIA

ENRICO BRUSCHELLI DETTO BELLOCCHIO: 8
E' un palio superlativo quello del giovane fantino senese, che commette forse il suo unico errore dopo la partenza, quando invece di provare a coprire Lupa e Selva, le due contrade più interne (compito obiettivamente difficile vista la velocità di Polonski) richiama il cavallo cercando la Torre. Nonostante questo gira terzo al primo San Martino, compiendo il suo piccolo miracolo un giro più tardi, quando passa dall'interno la Lupa portandosi al secondo posto. Davanti Tittia non sbaglia un colpo e lui prova il tutto per tutto girando strettissimo al terzo San Martino. Sbatte il ginocchio nel colonnino e cade, ma il suo è un grande palio. CORAGGIOSO

JONATAN BARTOLETTI DETTO SCOMPIGLIO: 7,5
Alla mossa fa tutto bene. Pronti via, Scompiglio scatta in prima posizione, ma non riesce a tenere testa alla Selva, che sfruttando la traiettoria interna si porta agevolmente al comando. Tallona Tittia fino al secondo San Martino, quando allarga un po' troppo la traiettoria facendosi beffare dall'ottimo Bellocchio. Il suo palio in pratica finisce qui e nell'ultimo giro c'è giusto il tempo di qualche schermaglia con l'Istrice. PARTENTE

ANDREA MARI DETTO BRIO: 6,5
Salasso è bravo ad entrare quando lui perde il contatto con il canape. Parte in seconda ruota, ma riesce ad impostare la sua solita traiettoria bassa al primo San Martino, girando terzo ma facendosi superare dall'esterno dall'Oca. Rimane a contatto con i primi fino al secondo Casato, quando Roba e Macos inciampa ed in pratica sancisce la fine della sua carriera. VOLITIVO

ALBERTO RICCERI DETTO SALASSO: 6
La posizione di rincorsa non lo favorisce, costringendolo ad un palio sulla difensiva. Cerca di sfavorire la Torre e ci riesce sia nella mossa falsa, sia in quella valida, quando costringe Brio a partire dietro agli altri. Prova a recuperare terreno al primo San Martino, ma imposta una traiettoria larga che non gli permette di guadagnare posizioni. Il suo palio si svolge tutto nelle retrovie, ma l'obiettivo di giornata è centrato. TEMPISTA

CARLO SANNA DETTO BRIGANTE: 6
Il cavallo non permetteva un palio all'attacco ed il giovane fantino del Montone si adegua senza problemi. Non prende benissimo la mossa, partendo nelle retrovie. Il suo primo pensiero va all'avversaria ed infatti in un paio di circostanze si volta aspettando l'arrivo del Nicchio. Si toglie la soddisfazione di nerbare la rivale in almeno due occasioni, fino a quando si trova la Torre in traiettoria, con Bighino che riesce a sfuggirgli. Prova comunque positiva. GENEROSO

ALESSIO MIGHELI DETTO GIROLAMO: 5
Ha l'attenuante del cavallo, ma il suo palio non può arrivare alla sufficienza. Grazie al posto basso (che si fa però “rubare” dalla Selva commettendo una leggerezza), riesce a partire tra i primi quattro, girando quinto al primo San Martino. Al Casato va larghissimo facendosi sorpassare da ben tre contrade e finendo, da questo momento, fuori da qualsiasi filmato o fotografia. (MOLTO) INCERTO

VALTER PUSCEDDU DETTO BIGHINO: 4,5
Cambia posto tra i canapi cercando di portarsi alto per togliersi dalla mischia, ma nonostante due metri di canape riesce a partire nono, girando per ultimo il primo San Martino. Pian piano guadagna qualche posizione, ma in un paio di circostanze si fa nerbare dal Montone, che riesce a tenerlo dietro. E' fortunato quando l'avversaria trova nella sua traiettoria la Torre e lui riesce a sfilare concludendole davanti. INDECISO

LUIGI BRUSCHELLI DETTO TRECCIOLINO: 4
L'era dell'Imperatore è forse giunta definitivamente al termine? Guardando il palio di agosto sembrerebbe di sì. L'accoppiata era politicamente una delle più importanti, ma nei fatti si rivela inconsistente. Non prende la mossa facendosi sorprendere dall'ingresso di Salasso e girando il primo San Martino in nona posizione. Prova in qualche modo a rifarsi sotto e sfruttando alcune situazioni favorevoli, oltre al buon galoppo di Porto Alabe, ci riesce anche. Si fa chiudere dalla Lupa e rimane nelle retrovie, concludendo il suo palio senza alcun acuto. DETRONIZZATO

GIUSEPPE ZEDDE DETTO GINGILLO: 2
Che dire. Era il palio della riscossa, la carriera che doveva rilanciarlo dopo alcune prove incolore. Ed invece commette una leggerezza incredibile, collezionando una figuraccia che difficilmente dimenticherà. Il posto al canape non lo agevola, costringendolo ad impostare una traiettoria esterna al primo San Martino. Alla curva, però, neanche ci arriva perché all'altezza del palco della Torre sbatte il ginocchio nel palco cadendo a terra. GOFFO

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