giovedì 27 agosto 2015

Verso il Palio 14) Don Bosco si affida ad un Fais "pigliatutto"





Il giovane rettore Marco Scassa non ci ha pensato su un attimo e ha riconfermato Gianluca Fais, fantino con una vittoria al Palio all'attivo per Tanaro. Scelta giusta, perchè il sardo sta facendo ben vedere nelle corse in Sardegna che si tengono in questi giorni. Insomma l'accoppiata è potenzialmente da vittoria, vedremo se riuscirà a farsi strada tra le corazzate di questo Palio 2015.
BORSINO:

 



TEMA DI SFILATA



Jacopo da Varagine, Sant’Orsola e le undicimila vergini 



Jacopo da Varagine, autore della celebre e monumentale Legenda Aurea, fu nominato priore del convento domenicano di Asti nel 1266. L’illustre cenobio, di cui rimangono pochi resti, sorgeva in prossimità della porta di San Lorenzo, attraverso la quale si raggiungevano le alture della Campànea dove in epoca moderna si sviluppò il Borgo Don Bosco. Presso il convento astigiano Jacopo scrisse certamente alcune parti della sua opera, intrapresa a partire dal 1260. Nelle centoottantadue vite di santi che la compongono, assieme all’intento edificatorio e moraleggiante prevale il gusto del meraviglioso e del sensazionale dell’autore, attento alle esigenze di lettori devoti, ma anche colti e interessati. Tra i racconti, uno dei quali è tra l’altro dedicato alla vita dell’astese San Secondo, spicca per grandiosità e teatralità quello di Sant’Orsola e delle undicimila vergini. Orsola, figlia del re di Bretagna, fu chiesta in sposa dal principe pagano Ereo. La fanciulla, che si era segretamente già consacrata a Dio, consigliata da un angelo chiese tre anni di tempo per raggiungere il futuro marito, nella speranza che nel frattempo costui potesse convertirsi alla vera fede. Accompagnata dalle fedeli amiche Aurelia, Cordola, Cunera, Pinnosa, Odialia e Cunegonda, e da un imponente corteo di undicimila vergini, intraprese un lungo ed avventuroso pellegrinaggio attraverso l’Europa, che la portò prima a Roma, poi a Colonia. Qui giunta, trovò la città conquistata da Attila re degli Unni. Il crudele sovrano fece uccidere in un solo giorno le undicimila giovani a colpi di freccia, ma invaghitosi di Orsola le promise salva la vita se avesse acconsentito a sposarlo. La principessa rifiutò e fu costretta a subire il martirio come le sue compagne. Il grandioso e portentoso racconto nacque in realtà da un banale errore di lettura. Orsola fu effettivamente una martire cristiana uccisa nei pressi di Colonia con alcune compagne: nel X secolo fu rinvenuta una lapide antica e consunta che le ricordava, ma dove l’indicazione del luogo del martirio, ad undecim milia dalla città, venne erroneamente interpretata con il numero delle vittime. La leggenda di Orsola e delle undicimila vergini ebbe una straordinaria diffusione nel Medioevo, ispirando numerose composizioni letterarie e opere d’arte. La Santa divenne protettrice degli educatori, dei mercanti di panni e dei bambini malati.