mercoledì 26 agosto 2015

Verso il Palio 13) Canelli potrebbe fare gli incomodi a qualcuno?





Chiamarlo "killer" è sicuramente non giusto ed indelicato, ma è altrettanto vero  che Columbu, alias Veleno II, in tempi recenti ha stupito tutti con un Palio aggressivo e da vero protagonista. Il Comune spumantiero, costantemente in cerca di un risultato che possa stimolare la cittadinanza alla partecipazione del Palio, che pare aver abbandonato da qualche lustro, si affida alle sue cure. Non sia mai che ne venga fuori qualche bella sorpresa.
BORSINO:

 



TEMA DI SFILATA



Asti, contea di santi e di beati: Enrico Scarampi 



Degli Scarampi, originari di Asti, si hanno notizie fin dal XII secolo. Dedito al commercio e all’attività bancaria, il casato accresce nei secoli prestigio e potenza. In seguito al divieto di esercitare l’attività creditizia in Francia per il sospetto di usura, nel 1337 un ramo della famiglia acquista dai Marchesi di Saluzzo i feudi già di proprietà dei Signori Del Carretto, estesi per tutta la Valle Uzzone, le alte Langhe fino a Cairo e parte di Carcare, nonché quelli compresi nel territorio di Cortemilia, Roccaverano e Canelli, tutti facenti parte del territorio di Asti. Insieme alle terre gli Scarampi acquisiscono il titolo di Marchesi. In uno di quei castelli - secondo alcuni studiosi quello di Canelli - tra il 1354 ed il 1355 da Uddone Scarampi, figlio di Antonio, nasce Enrico. Presto si distingue per intelligenza, nobiltà di carattere e prudenza. Uomo di fiducia del Marchese Teodoro del Monferrato, nel 1383, a meno di 30 anni, viene consacrato vescovo di Acqui. Nonostante la Chiesa stia attraversando una fase assai critica (uno scisma, un Papa e due Antipapi, stati nazionali desiderosi di porre sotto controllo politico l’autorità ecclesiastica), il giovane Scarampi si distingue come vescovo e come consigliere sia del Papa romano, sia dell’Imperatore, esercitando ora l’arte diplomatica del marchese, ora l’abilità amministrativa del figlio di banchieri e manifestando la profonda cultura del vescovo e la bontà generosa del pastore. Papa Bonifacio IX nel 1401 lo nomina legato papale. Nel 1403 grazie alle sue doti diplomatiche favorisce la pace tra il Marchese del Monferrato e il Duca di Savoia, principe d’Acaia, propiziando le nozze tra Teodoro e la principessa Margherita di Savoia. Il Pontefice lo eleva a tesoriere e nel 1402 gli affida le diocesi di Feltre e Belluno, assecondando il volere del Duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti, ribadito nel 1404 da Filippo Maria. Benvoluto anche da Papa Gregorio XII, dall’Imperatore Sigismondo e persino dall’Antipapa Giovanni XXIII, Enrico Scarampi svolge un ruolo determinante per la riunificazione della Chiesa con l’elezione di Papa Martino V. Muore a Belluno il 29 settembre 1440 e, secondo storici e biografi, viene “da subito considerato Santo dal popolo e oggetto di venerazione spontanea…”. Canelli, nel corteo del Palio 2015, celebra la famiglia Scarampi ed un “figlio delle sue terre” che ancor oggi, venerato come beato il 29 settembre dai fedeli, promuove la nobile storia delle terre astesi e della città spumantiera dove si dice ebbe i natali.