Da molti è dato come il favorito del Palio 2015. Dopo un Palio non all'altezza delle aspettative, per San Lazzaro e Giuseppe Zedde “Gingillo”, tornerà sicuramente con le carte in regola per poter conquistare il quarto Palio ad Asti. Complice anche lo stop forzato al Palio di luglio a Siena, Gingillo punta tutta la sua stagione sui prossimi appuntamenti.
Giuseppe, come ci si sente ad essere i favoriti del Palio?
Devo dire che non capisco come si possa dire che qualcuno sia favorito a così tanto tempo dalla corsa. Non credo che sia ancora ora di pronostici, per il momento posso solo dire che sto lavorando tranquillamente e certe affermazioni sui giornali non turbano certo la mia serenità. Il mio obiettivo è arrivare in piazza Alfieri al meglio delle mie possibilità.
Non è un segreto, però, che i soggetti della tua scuderia sono sempre a grandi livelli. Hai già pensato a quali cavalli porterai in pista?
Per ora ho provato alcuni soggetti nuovi, come nel caso delle corse di sabato scorso, dove ho portato due cavalli che voglio cercare di far crescere in vista del prossimo anno. Per settembre non ho ancora deciso, sicuramente il purosangue dello scorso anno non era ancora nel pieno della condizione. Diciamo che ci sono due o tre soggetti che sto valutando, poi mi ritroverò con il comitato e vedremo il da farsi.
Ma c'è una accoppiata che ti fa paura più delle altre?
Quando sei al canapo devi guardarti da tutto. Se dovessi dare un favorito secco oggi, direi San Paolo: Pusceddu ha un cavallo potente, che lo scorso anno ha impressionato e che quest'anno, nelle corse che ho visto, mi pare cresciuto ulteriormente. Per ora credo sia questa l'accoppiata da battere, ma ci saranno ancora sorprese, molti borghi non hanno definito.
Il rapporto con San Lazzaro come procede?
Direi molto bene. Da entrambe le parti c'è un rapporto consolidato nel tempo. Ci conosciamo e ci rispettiamo in maniera reciproca. Dopo lo scorso anno mi hanno ridato immediatamente fiducia perché sanno che sono un professionista serio e lavoro sempre per migliorarmi.
C'era anche uno screzio con un ex rettore, che ha influito nei tuoi rapporti astigiani. Pare che ultimamente si sia ricucito.
Con Maurizio Rasero, più che uno screzio, penso ci fosse un malinteso. Malintesi che possono nascere anche tra grandi amici e che abbiamo affrontato recentemente, da uomo a uomo. Penso che alla fine lui abbia capito che io sono un ragazzo serio, mentre io posso dire senza ombra di dubbio che Rasero è un grande uomo di Palio, ed è stato un grande rettore per Asti.
Un'ultima domanda. A Siena non hai corso a luglio. Come hai vissuto questo stop forzato.
Devo dirti che all'inizio, trattandosi di lavoro, ci sono rimasto male. Ma poi ho vissuto questa pausa in maniera più serena, curando maggiormente i rapporti con le contrade e preparandomi per il ritorno ad Agosto. Dove ci sarà un Palio molto impegnativo, con nove rivali in piazza.