venerdì 28 agosto 2015

Verso il Palio 15) Tanaro, il 2015 sarà una grande scommessa sulle sponde del fiume






La scelta, arrivata a gennaio ha spiazzato tutti: il borgo Tanaro, un comitato che di Palio ne sa e parecchio, sceglieva come fantino 2015, dopo la monta di Bruschelli, quella di Sandro Gessa, nove anni dopo la prima apparizione con la casacca bianco azzurra di Tanaro. Dalle parti del fiume si mormora che se finale ci sarà, si andrà per vincere. Vedremo...
BORSINO:

 



TEMA DI SFILATA



 Il valore delle donne nel medioevo dalla Corte di Francia alla Città delle Dame



“Questa città riunisce tutte le donne: non solo il rifugio di voi tutte, ma anche la difesa e la guardia contro i vostri nemici ed assalitori, se ben la difenderete”. Così scrive Christine de Pizan agli albori del ’400. Una donna di cultura che Giovanni di Borgogna compensò con la ragguardevole somma di 100 scudi per la composizione di due opere: il Livre des fais et bonnes meurs du sage roy Charles V (una biografia di Carlo V) e Avision Christine. Alla regina Isabella di Baviera dedica, invece, gli scritti relativi alla disputa sul Roman de la Rose e la Lettre a Isabelle de Bavière; ma soprattutto è grazie alla protezione della stessa Isabella che Christine de Pizan elabora il Libro della città delle Dame, dedicato alle donne che, nel passato, si sono distinte nelle scienze, nella filosofia o sono state esempi di onestà, coraggio, rettitudine. Sono proprio tre simboliche figure femminili a sollecitare la costruzione della città delle Dame: Ragione, Rettitudine e Giustizia. Tre dame «dal portamento maestoso», avvolte da «un fascio di luce», capaci di rischiarare l’ambiente «come un raggio di sole». La Ragione, espressione figurata del pensiero, in grado di superare le false credenze, di costruire le fondamenta di un nuovo sapere e di istruire l’uomo nelle arti e nella guerra; la Rettitudine, capace di insegnare il buon comportamento, la morale, il coraggio; la Giustizia, equa giudice degli stessi uomini. Il corteo – richiamandosi anche al racconto del cronista astigiano Ogerio Alfieri, che esalta la bellezza delle donne astesi – raffigura il nucleo di questa immaginaria città fortificata, abitata da regine, guerriere, poetesse, indovine, scienziate, martiri, sante, una città ove le stesse donne educano gli uomini a un atteggiamento rispettoso.