BORSINO:
IL TEMA DI SFILATA
Nell’eterna lotta tra il bene e il male, tra la luce – principio di bontà – e la tenebra – dominio del maligno – l’uomo medievale era convinto di poter sconfiggere definitivamente il male elevando la propria anima verso Dio attraverso la conoscenza, l’illuminazione e l’allontanamento dalle tentazioni terrene. Si riteneva che asceti, mistici, beati e santi si fossero elevati dalla corruttibilità della materia avvicinandosi a Dio e che avessero sconfitto il maligno percorrendo un cammino lungo e impervio: avevano infatti dovuto combattere contro ogni sorta di tentazioni, morali e comportamentali, che, secondo numerose e antiche tradizioni culturali e religiose, venivano identificate nei sette peccati capitali. Come narra, per esempio, la celeberrima Legenda aurea, opera agiografica duecentesca di Jacopo da Varazze, illustre domenicano che fu priore del convento astigiano e in seguito arcivescovo di Genova, la vicenda di Santa Caterina, vissuta nei primi secoli dell’era cristiana, rientra pienamente in questo modello di santità, poiché subì il martirio per essersi opposta con straordinaria forza d’animo alle lusinghe mondane in nome della propria incrollabile Fede. Il corteo rosso-celeste, nel ricordare la vittoria del palio, celebra Santa Caterina trionfante sul peccato espresso in tutte le sue forme.