BORSINO:
TEMA DI SFILATA
Nel 1440, dopo una prigionia di 25 anni in Inghilterra, Carlo, duca d’Orléans e signore di Asti, fu liberato e, insieme alla terza moglie Maria di Clèves, rientrò in Francia. Qui, nel castello di Blois, diede vita a una corte letteraria frequentata da poeti, tra i quali François Villon, così come da nobili astigiani. Carlo è considerato uno dei poeti lirici francesi più importanti del XV secolo: numerosi scritti, raccolti in un codice in parte autografo, rinnovano temi, moduli e personificazioni allegoriche - raffinati e preziosi, ma ormai logori e stereotipati - della tradizione cortese, in voga fin dal XII secolo nella Francia meridionale. È qui che si erano sviluppate le prime “Corti d’Amore” - strettamente legate all’istituzione della cavalleria e all’amor cortese - nel corso delle quali, con meccanismi ricalcati su quelli giudiziari, venivano discussi diritti e doveri inerenti a questioni d’amore. Nacquero contemporaneamente i “bestiari amorosi”, che si ispiravano strutturalmente ai bestiari cristiani, ma usavano la similitudine zoologica per descrivere la fenomenologia amorosa. Il corteo storico del Borgo di Santa Maria Nuova è aperto dai duchi d’Orleans con il loro seguito: compaiono il poeta François Villon, Rinaldo de Dresnay governatore di Asti, Antonio Astesano comandante del castello di Monterainero e Andrea Baiverio nobile di Santa Maria Nuova, attestato tra gli otto consiglieri fidati nel governo della città. Segue la “Court d’Amour”, entro la quale ogni dama reca allegoricamente la simbologia di un animale del bestiario amoroso e un oggetto del simbolismo amoroso: così l’unicorno simboleggia la verginità e per trasposizione la castità, la fiera il coraggio e la furia amorosa di un amante, la volpe l’inganno amoroso, il gallo il canto amoroso, il pavone la prudenza, la colomba la fedeltà. Chiude il corteo il personaggio cardine di questo universo poetico, il “Cavaliere errante” col vessillo d’Amore.