BORSINO:
TEMA DI SFILATA
Asti, tra curtes e città: in compagnia di contadini, mercanti, dame e cavalieri
Asti, la città delle “cento torri”, conserva ancora una gradevole atmosfera medievale. Al suo interno è conservato un patrimonio artistico di rara bellezza, ricco di chiese, torri e caseforti – le cui denominazioni richiamano casati illustri –, di porte e di ampie piazze connotate da armoniose architetture. A testimonianza del nobile e prestigioso passato sono ancora riconoscibili in alcuni tratti le “belle mura nuove” (il recinto dei nobili), erette nel corso del Duecento: fino al 1190 infatti – secondo la testimonianza di Ogerio Alfieri – la città era ancora de sepis clausa, ovvero difesa da strutture mobili di legno e rovi . Nel XIV secolo fu necessario costruire un secondo recinto esterno nella zona meridionale e ad est della città, che sostituì il recinto delle Sepes, per inglobare e proteggere i popolosi sobborghi, ricchi di botteghe artigiane e laboratori manifatturieri sviluppatisi a ridosso di essa. Fu Luchino Visconti ad occuparsi del progetto e della realizzazione, quando, a metà del XIV secolo, fu per breve tempo signore della città. All’interno della duplice cerchia di mura vivono insieme artigiani, contadini, studenti, mercanti, nobili, accattoni, chierici, soldati e prostitute: tutti si incontrano per strada, nelle piazze, nei mercati e nelle botteghe. Ogni giorno, fin dal primo mattino, una gran quantità di persone e merci entra in città attraverso porta San Pietro, le strade cittadine iniziano ad animarsi, animali domestici transitano indisturbati, gli artigiani e i mercanti espongono le loro merci, gran parte delle attività si svolge all’aperto. In strada, come nei mercati di Piazza San Secondo o di Piazza delle Erbe, dove ora sorge Piazza Statuto, si può acquistare ogni genere di prodotti: dal pesce alla carne, dalla verdura al pane, ma anche utensili da cucina, attrezzi, stoffe, calze suolate, mercanzie esposte sui banchi dei mercati o presso le botteghe degli artigiani. Ad animare le strade provvedono poi strilloni pubblici, banditori e messi del Comune, uomini che trattano i loro affari per le vie e le piazze, mercanti che vengono da altre terre. Gli aristocratici, arricchitisi con l’attività commerciale e soprattutto con l’attività di prestito su pegno, si distinguono per lo sfarzo delle vesti e dei gioielli. Risiedono in sontuosi palazzi, le cui torri sono il simbolo del prestigio e della potenza della famiglia. Il corteo rosso verde ripercorre i momenti fondamentali della vita all’interno delle mura cittadine, rappresentando scene della quotidianità astigiana.