sabato 15 agosto 2015

Verso il Palio 3) Nizza - Atzeni, una accoppiata che dà soddisfazioni






E' una accoppiata affidabile e rodata quella che il comune di Nizza presenta al Palio 2015: il rapporto con Giovanni Atzeni "Tittia" non si interrompe, e dopo il terzo posto dello scorso anno, che ha regalato ai nicesi la soddisfazione di una finale, i giallo rossi ci riprovano con una accoppiata che avrà molto da dire. Atzeni arriva anche dalla vittoria del Palio di Legnano, dove ha difeso i colori i Legnarello. Per la cabala, è un buon segno....

BORSINO:





TEMA DI SFILATA

 Il Re di Francia Carlo VIII soggiorna al convento francescano della Madonna delle Grazie in Nizza della paglia 



“CAROLUS VIII FRANCORUM REX CRISTIANISSIMUS HOSPITIUM IN LOCO ISTO DIVINAE MARIAE GRATIARUM ACCEPIT SUB DIE QUARTADECIMA MENSIS JULII ANNO DOMINI 1495” . Grazie all’iscrizione sopra ricordata, apposta su una parete del convento francescano di Santa Maria delle Grazie di Nizza, ci è stato tramandato che «Carlo VIII, cristianissimo Re dei Franchi, fu ospitato in questo luogo […] il giorno 14 del mese di luglio dell’anno del Signore 1495». Proprio tra il 1494 e il 1495, la produzione agricola nella Valle del Belbo fu straordinaria, tanto da far pensare a lunghi giorni di prosperità e benessere per le popolazioni e al rinvigorimento dei commerci che vi avevano sede o che transitavano sulle strade di fondovalle. Una speranza ben presto delusa dall’esercito di Carlo VIII che, sceso in Italia per affermare i propri diritti sul Regno di Napoli, venne battuto da una compatta lega antifrancese. Dopo la sconfitta di Fornovo, le truppe di Carlo ripiegarono verso la sicura Contea di Asti attraversando la Valle del Belbo e, accecate dall’onta della sconfitta e dal desiderio di rivalsa, distrussero campi e coltivazioni, abitazioni e magazzini, abbatterono le fortezze di Sezzé ed Alice ed incendiarono i paesi di Bergamasco e Castelnuovo d’Incisa. È in questo contesto che, nell’estate del 1495, Carlo VIII compì lo stesso mesto percorso del suo esercito, inseguito, quasi braccato, senza pubblici onori, ma senza essere attaccato. Il giorno precedente il suo ingresso in Asti, soggiornò in Nizza della Paglia: per evitare interferenze sul piano diplomatico con i Signori del Monferrato, cui Nizza era legata, chiese ed ottenne ospitalità presso il Convento dei Frati Francescani (Minori Osservanti) di Santa Maria delle Grazie. Fuori dall’ufficialità, esponenti della Comunità Nicese non mancarono di rendere omaggio al Sovrano di Francia, pretendente al Ducato di Milano: fra questi, la famiglia del Podestà Gian Giacomo Ripa da Mirabello e con essa i rappresentanti dei casati più in vista, che colsero volentieri l’occasione per esibire di fronte al Sovrano – e ad una corte francese, milanese ed astese – il proprio prestigio mercantile e imprenditoriale. Un’occasione senza insegne, sfarzo o parate militari, nella quale Nizza non mancò di mettere in evidenza capacità diplomatiche e fierezza.