domenica 5 maggio 2013

La Cabala dice Torretta, Santa Caterina, San Lazzaro, Santa Maria Nuova e San Pietro



Si è conclusa la prima delle cerimonie ufficiali del Palio di Asti, con la Stima dei due Palii "in tre peli, della bontà e qualità solite" (10 rasi quello per la Collegiata, 16 quello per la Corsa di settembre) e la conseguente accettazione da parte del Comune, il Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo ha "solennemente indetto la Corsa del Palio di Asti, che si terrà domenica 15 settembre in Piazza Alfieri".

Dietro i drappi del maestro Piero Sciavolino c'era molta attesa da parte del popolo paliesco: il ritorno allo stile figurativo, secondo le indiscrezioni fornite dall'artista, al Sendallo dipinto a tempera e non serigrafato hanno creato un motivo di suspance non nuovo nel cuore dei borghigiani.

A una prima analisi la cosa che colpisce di più è senz'altro la diversità tra il drappo per la Corsa e quello per la Collegiata: si tratta di una cosa non nuova nel nostro Palio, esempio sono i Palii del 2004 di Colombotto rosso (nero e blu per la corsa, nero e oro quello per la Collegiata), quello del 2010 di Ugo Scassa(differivano nella disposizione degli elementi) e quello del 2011 di Guarene, in cui c'era un'inversione nei colori tra i due drappi.

Analizzando il soggeto, c'è anche una diversità di colore dominante all'interno del dipinto: colori caldi nel Palio per la Corsa, colori freddi per il Palio della Collegiata, forse quello più naturale e variopinto.

Da quando i Palii fuoriescono dal Palazzo Civico per essere stimati, il popolo del Palio inizia le proprie congetture su chi riceverà in premio l'ambito drappo, analizzandone i contenuti alla ricerca di un particolare che possa far presagire un Rione piuttosto che un altro.

- Le due scene sono riprese all'esterno della Città, vista in lontananza in una classica rappresentazione idealizzata, sintomo di una vittoria di un Comune. Se però interpretiamo il movimento del Santo come un "voltarsi" per rientrare in Città, i 14 confratelli sono sicuramente preferiti piuttosto che una nuova "fuga extra moenia" del drappo (come nel 2011 quando vinse il Comune di San Damiano).

- La città è illuminata da destra, quindi la scena sembrerebbe ripresa da ovest: i territori compresi in questa fascia sono quelli del Borgo Torretta e del Rione di Santa Caterina. Escludiamo San Martino San Rocco in quanto darebbe una visione della città da sud.

- Analizzando i colori, invece, notiamo una curiosa contrapposizione tra due rivali del nostro Palio: il cielo è semplificabile nei colori rosa e azzurro, simbolo di Santa Maria Nuova (l'arancione non è presente in nessun confratello), mentre la scena centrale è dominata dai colori, seppur tenui, del rosso (rafforzato anche dal mantello del Santo a cavallo) e del verde simbolo del Borgo San Pietro.

- Come molti si saranno accorti, i Palii di questa sera contengono un'errore nella scritta ASTA NITET MUNDO al posto del corretto ASTE NITET MUNDO (una svista, seppur grave, facilmente rimediabile): un Palio contenente sempre un errore nel motto della Città (ASTE NIETET MUNDO), fu quello del 2006 vinto dal Borgo Santa Maria Nuova. Un altro Sendallo con un errore è quello del 2008 vinto dal Borgo San Lazzaro, contenente la bandiera del Santo con i colori invertiti (a detta dell'artista Flavio Piras per denunciare il forte legame con la sua terra d'origine, la Sardegna). Quindi il Borgo San Lazzaro può essere uno dei deputati dalla cabala alla vittoria di settembre.

- Il Palio per la Collegiata presenta una scena in cui il Santo (a piedi) assiste un povero penitente in cerca di soccorso, scena molto famigliare all'iconografia di San Martino di Tours (santo protettore del Rione San Martino, vincitore del Palio 2012): la stessa scena non viene, però, ripetuta dal Maestro in quello per la Corsa, dove il Santo è raffigurato a cavallo in lontananza, per cui si abbandona "cabalisticamente" l'idea di San Martino San Rocco come vincitore del Palio 2013.

Quindi per chi scrive il Palio dice resterà entro i confini dei 14 confratelli, e a contenderselo saranno il Borgo Torretta, il Rione Santa Caterina, il Borgo San Lazzaro, Il Borgo Santa Maria Nuova e il Borgo San Pietro, il più digiuno di vittorie.

Ma chi è nel mondo del Palio lo sa bene, la cabala in pista viene sempre affiancata dalla componente più autentica e incontrollabile della Festa, la Fortuna che non sempre rispetta i segni tracciati sulla tela.

Fabio Lano