Questi i voti della testata senese Siena Free ai 10 fantini protagonisti ieri sera della carriera del Palio di Siena del 2 luglio 2015 vinta dalla contrada della Torre con Andrea Mari detto Brio su Morosita Prima.
ANDREA MARI DETTO BRIO 10 E LODE
Semplicemente perfetto. Compie un piccolo capolavoro di freddezza e gestione, a partire dalle fasi della mossa. Nonostante qualche tentativo di disturbo dell'Oca e dell'Onda, rimane lucido senza scomporsi. Parte in quinta posizione, ma lui è il “signor San Martino” e con un'incredibile traiettoria interna, infila 3 contrade portandosi dietro alla Selva. Al secondo San Martino si ripete e riesce a prendere la testa, guardandosi dal tentativo di rimonta dell'Onda. Rischia di venire “impanciato” all'ultimo Casato, ma Salasso non ci riesce e lui può trionfare, riportando il cencio in Salicotto dopo 10 anni. GIU' IL CAPPELLO
MASSIMO COLUMBU DETTO VELENO II 8
Il suo compito è quello di non far vincere la rivale e lui lo svolge, anche se in modo eclatante, alla perfezione. La gestione della mossa è un capolavoro di freddezza e lucidità. Si ritrova al secondo posto, ma spesso e volentieri va ad infastidire il Nicchio, beccandosi i richiami del mossiere. Tiene il cavallo rigirato verso i palchi e quando Turbine entra, Giovanni Atzeni va a sbatterci contro, cercando si infilarsi in una traiettoria bassa. All'altezza della fonte riesce ad affiancare la rivale, facendo cadere Tittia dopo averlo afferrato per il giubbetto. KILLER
ALBERTO RICCERI DETTO SALASSO 7,5
Facilitato dal primo posto al canape, riesce a farsi largo sfruttando anche un po' di irrequietezza di Osama Bin, che rifila qualche calcio agli altri cavalli. In un paio di occasioni si porta alto per andare a disturbare la Torre, ma quando il Leco entra si fa trovare pronto, scappando terzo dai canapi. L'unico errore del suo palio è probabilmente il primo San Martino, quando si fa infilare dall'interno da Brio, un sorpasso che risulterà decisivo per l'esito della corsa. Da quel momento ci prova in ogni modo, tentando la manovra disperata (che per poco non riesce) al terzo Casato. CORAGGIOSO
CARLO SANNA DETTO BRIGANTE 7
Il suo palio “tranquillo” si trasforma in una prestazione ottima. Parte meravigliosamente prendendo la testa, ma viene coperto dalla Selva e costretto dall'Onda (all'interno) ad una traiettoria più alta in ingresso a San Martino. Gira comunque quarto e da li in poi costruisce il suo palio, fatto di ottime traiettorie, sia al Casato che A San Martino. Al secondo Casato trova l'intoppo della Selva, che fa perdere a Mocambo il tempo di galoppo. Non demorde e resta comunque nelle prime posizioni fino alla fine. PROTAGONISTA
ELIAS MANNUCCI DETTO TURBINE 6,5
All'esordio si trova protagonista di un palio a tinte forti. La sorte non lo favorisce mettendolo di rincorsa e lui attende gli eventi senza scomporsi. Quando decide di entrare, sfrutta l'ottimo spunto di Mississippi portandosi a San Martino nel gruppo di testa e sfuggendo ottimamente dalle tentate nerbate di Valter Pusceddu, girando esterno e conquistando la quinta posizione. Al secondo Casato prova a sfruttare lo scontro tra Tartuca e Selva, buttandosi in mezzo, ma la Civetta si porta bassa e lo supera in entrata a San Martino. Conlude a cavallo un palio sicuramente positivo. PROMESSA
VALTER PUSCEDDU DETTO BIGHINO 6+
Nonostante la buona posizione tra i canapi, non parte benissimo e si ritrova dietro al terzetto di testa. In ingresso al primo San Martino cerca il Leocorno per nerbarlo, facendosi colpevolmente sorpassare dall'esterno. Si mette a ruota della rivale e aspetta il momento propizio per superarla, momento che arriva al terzo giro, quando prende una bella traiettoria interna sorpassando Turbine e portandosi in terza posizione. Alla fine conclude terzo, rischiando addirittura di vincere se l'Onda fosse riuscita a “impanciare” la Torre. REDIVIVO
LUIGI BRUSCHELLI DETTO TRECCIOLINO 6
Quit Gold è una statua tra i canapi, ma un vero fulmine in partenza e l'Imperatore sfrutta le caratteristiche del suo cavallo partendo secondo, ma riuscendo a “coprire” Tartuca e Onda, conquistando la prima posizione. Quit Gold va giù al primo Casato, ma non perde un centimetro dagli inseguitori, mantenendo la testa. L'errore grave è al secondo San Martino, quando una traiettoria larga permette a Brio di passare. Al Casato va di nuovo largo e l'Onda lo impancia e lo sorpassa Il suo palio finisce qui. Forse, una volta in testa, era lecito aspettarsi qualcosa in più. CROCE E DELIZIA
JONATAN BARTOLETTI DETTO SCOMPIGLIO 5
Il suo palio cambia dopo il calcio che riceve dal cavallo del Montone. Jonatan, forse infortunato, non riesce più a trovare il contatto con i canapi e quando Turbine entra si trova in seconda fila, facendosi letteralmente sorprendere, in quella che per un partente di tale portata è senza dubbio la peggiore mossa da quando corre in Piazza. Il suo è un palio anonimo perché in pratica non comincia mai, costretto a correre nelle retrovie senza un vero obiettivo.DIMESSO
GIOVANNI ATZENI DETTO TITTIA 5-
Era il protagonista più atteso, ma il suo palio finisce sul tufo poco prima di San Martino dopo lo strattonamento da parte del Montone. Alla mossa non è fortunato ed ha un posto alto, con la rivale che va a cercarlo in più di un'occasione. Sembra infastidito da questo atteggiamento e richiama più volte l'attenzione del mossiere, forse perdendo un po' di lucidità. Quando il Leco decide di entrare cerca di buttarsi subito sotto al Montone in una traiettoria più interna, ma trova il cavallo della rivale (e dell'Oca) sbattendoci contro. Occolè non sembra avere lo sprint sperato perché da dietro il Montone riesce ad avvicinarsi facendolo cadere mestamente a terra. SORPRESO
FRANCESCO CARIA DETTO TREMENDO 3
Un voto impietoso per un palio gravemente insufficiente. Alla mossa va a cercare la rivale, ma i suoi tentativi sono spesso vani tanto che in alcune occasioni deve salire l'Onda a disturbare il Mari. Rimane in seconda fila perché non riesce a trovare posto, e quando il Leco entra, lui è rigirato e deve assistere impotente alla partenza degli altri. Dall'ultima posizione imposta una incredibile traiettoria al primo San Martino, sradicando letteralmente il bandierino e assistendo senza colpo ferire alla vittoria della rivale. IMPREPARATO .