sabato 29 novembre 2014

Vespa: "Il Palio non è né un tribunale né una commissione tributaria"


Continua il dibattito sul secondo grado di giudizio in seno al Consiglio del Palio.
Ad intervenire, questa volta, è l'ex Capitano del Palio Mario Vespa: "Leggendo il Canapo in questi giorni - afferma . mi pare di essere troppo facile profeta. Avevo già espresso le mie considerazioni in tempi non sospetti, al consiglio del Palio che deliberò le modifiche, ma voglio ripeterle qui, nella speranza che possano illuminare qualcuno. 
"Non ho potere di voto e quindi il mio parere conta poco o meglio... conta zero, ma da ex Capitano voglio esprimere comunque la mia opinione su questo argomento.
Il sottoscritto, ma penso di poter parlare anche per i miei colleghi Bagnadentro e Berzano, con cui mi sono confrontato in passato su questo argomento... e devo dire che con gli ex capitani ci siamo sempre trovati concordi nel dire che l'applicazione e l'interpretazione del Regolamento deve essere lasciata al Capitano ed al Magistrato.
Negli anni si è dibattuto spesso sul secondo grado di giudizio, che a mio avviso, i Capitani che si sono susseguiti, coadiuvati dal Magistrato, hanno sempre dimostrato di affrontare con grande senso di responsabilità, pronti ad analizzare con attenzione le prove portate dal ricorrente a sua discolpa. prova ne sia che quando ci sono stati i presupposti il Capitano è tornato sulle proprie decisioni ed ha annullato la sanzione e questo è successo al sottoscritto ma anche a tutti gli altri Capitani che ho coadiuvato nella mia ventennale esperienza in pista.
Ho sempre sentito dire e abbiamo sempre sostenuto che il Capitano è la massima autorità del Palio.
Affidando il secondo grado di giudizio al Consiglio a mio parere si toglie autorità o meglio autorevolezza al Capitano
Togliendo autorevolezza al Capitano si rischia di trasformarlo in una pura figura allegorica, un figurante come gli altri.
In seguito ad alcune contestazioni dello scorso Palio avevo addirittura sentito ipotizzare la presenza di un pubblico ufficiale per l'iscrizione di cavalli e fantini...mi sembra che un pubblico ufficiale ci sia già...che il Capitano sia il pubblico Ufficiale del nostro Palio...o sbaglio?
Non mi piace per niente la scelta di demandare di fatto il secondo grado di giudizio al Consiglio del Palio e vi spiego il perché......tra di voi Rettori ci sono...e lo sappiamo tutti...i cosiddetti Opinion Leader, capaci di raccogliere intorno a se...per vari motivi che non vi sto ad esplicitare...il consenso di molti altri Rettori...che cosa succederà se il provvedimento del Capitano impugnato riguarderà uno di questi Opinion leader...quale fronda si scatenerà nei confronti del provvedimento del Capitano e quanta autorevolezza perderà per questo motivo il Capitano?
L'Art. 16 del Regolamento, conferisce già al Consiglio del Palio ampi potere qualora il Capitano si renda colpevole di palesi parzialità o manchevolezze, per sfiduciarlo e addirittura rimuoverlo dall'incarico e allora mi domando...perché modificare il Regolamento, perché non lasciare le cose come stanno, qui non siamo in tribunale o in una commissione tributaria, il Palio è un altra cosa, il Palio ha i suoi riti, le sue regole, perché cambiarle se hanno funzionato? Lascio a Voi la risposta"