sabato 8 novembre 2014

Pasta: "Nel Palio 2014 un grande superficialità nella macchina organizzativa


"I recenti fatti che sono venuti fuori all'interno del mondo paliesco dimostrano tutta la pressapochezza e la superficialità su come è stata gestita l'intera organizzazione del Palio 2014, a partire dal sindaco di Asti".

E' un giudizio, molto tagliente quello dato dall'ex assessore al Palio Alberto Pasta in merito alla gestione del Palio, dovuto, secondo lui, alla scarsa attenzione del sindaco nel prendere in mano l'organizzazione del Palio. "Il sindaco ha la mentalità dello spettatore di Palio, non del partecipe del Palio - afferma Pasta - il Palio uno deve sentirlo e viverlo in prima persona. C'è molto da fare e questi provvedimenti per il 2015, che verranno presentati nel prossimo Consiglio del Palio,  sono una scusa per non assumersi le propria responsabilità, che erano in capo a lui e non sono state messe in pratica".
"La questione del mortaretto è una questione banalissima: quando ero assessore li abbiamo sempre provati antecedentemente la corsa. Prima che la corsa partisse eravamo certi che tutto funzionasse al meglio. Un problema banale che non è stata verificata nella situazione dell'uomo solo al comando".
"Il problema delle prove del sabato, inoltre è un'altra manchevolezza gravissima. Chi doveva sovraintendere alla corretta gestione delle prove? Sindaco e Capitano del Palio. Lo sapevano entrambi e hanno finta di nulla. Mi sembra una cosa fuori dal mondo. Soluzioni alternative si potevano e si dovevano trovare. Anche in questo caso c'è il problema di un vertice che non funziona. Se fossi stato assessore io, senza saper leggere né scrivere, avrei squalificato entrambi dalla corsa del Palio".
"Basta anche con il contingentamento dei tempi: la sfilata deve essere un evento a parte che si deve tenere in un altro momento della settimana paliesca: su questo sono d'accordo con Gianluigi Bera. Sulla questione della televisione, io ho lasciato in mano al sindaco tutto lo statuto del Consorzio della Tutela del Palio. Quello è lo strumento per arrivare alla tutela dell'immagine e degli stemmi. Perché non ne parla mai il sindaco?"
Sulla sbandierata comune, c'è stato molto pressapochismo e una mancanza di polso e di decisione:" Anche in questo caso, se c'ero io in piazza, sarei sceso personalmente in pista per costringere Asta e gruppi a fare la sbandierata".
"Mi chiedo perché i rettori non chiedano conto al Comune delle tante manchevolezze. Perché non chiedono al comune come mai non è stato fatto il convegno sull'iconografia del Santo nel corso dei secoli, che era un passaggio naturale della proposizione di un Palio come quello di quest'anno? Perché io credo che ci sia un decadimento medio del Collegio dei Rettori: è un segreto di pulcinella, non devo stare io a dirlo, ma le persone che ci capiscono di Palio sono davvero poche, e più degli interessi della Festa prevalgono gli interessi di bottega".
Come vorrà impegnarsi nel Palio Alberto Pasta in futuro? "Io credo che il metodo migliore per parlare di questi problemi, che partono da una mancanza di cultura nel Palio ad iniziare dai vertici, sia quello di parlarne con il popolo del Palio. Farò una richiesta ai rettori per poter parlare nelle sedi dei comitati, anche perché molti nel popolo del Palio aspettano ancora delle spiegazioni in merito alle mie dimissioni.
In tutti i posti in cui mi sarà consentito di andare, andrò a parlare di palio con la "P" maiuscola. E se non sarà possibile andare nelle sedi, troveremo altre soluzioni. I problemi devono essere affrontati".