E' stato presentato questa sera, nella sede del rione San Secondo, il nuovo stemma del rione, frutto di un accurato lavoro da parte di Gianluca Assandri, Donatella Gnetti e Gianluigi Bera.
"Volevamo che il nostro blasone fosse adeguato dal punti di vista storico, araldico e stilistico - ha detto Assandri - per questo abbiamo dato il via a un lungo studio su quello che era l'iconografia del Santo per cercare di avere una bozza dello stemma il più accurata possibile. Lavoro che poi ci ha portato a scegliere lo stemma che vi presentiamo oggi".
Prima dello svelamento del nuovo simbolo che contraddistinguerà il rione del Santo, si è svolto un interessante excursus da parte del professor Bera e della dottoressa Barbara Molina. La dottoressa Molina ha parlato di come è stato rappresentato iconograficamente San Secondo attraverso i secoli, partendo dalle prime testimonianze presenti sui sigilli medievali fino ad arrivare alle pitture dei Palii moderni.
Il professor Bera ha invece parlato in maniera approfondita sia della simbologia araldica presente nel nuovo stemma, sia della vita e della rappresentazione del Santo.
"Il culto di San Secondo - ha spiegato Bera - deriva dalla leggenda della legione Tebea, leggenda portata alla luce dal Vescovo Eucherio di Lione nei primi secoli del cristianesimo. Racconta di una legione completamente decimata a causa del rifiuto di alcuni suoi componenti di giustiziare alcuni cristiani nel vallese". Questo, sintetizzando le parole di Bera, ha portato all'introduzione di uno stuolo di santi che influenzarono il culto nel Piemonte, nella svizzera e nella bassa Germania. A questa legione dobbiamo diversi santi, tra cui un San Secondo.
Lo stemma presentato, insomma, risale certamente agli stilemi originari raffiguranti la figura del patrono e martire, come ha concluso il rettore Maurizio Bertolino, invitando tutti all'imminente festa titolare del rione, che si terrà sabato, in cui il nuovo stemma sarà benedetto in Collegiata.
