venerdì 5 giugno 2015

Ferrara, bilancio positivo da parte del presidente dell'Ente Palio



Sono state due le contrade che hanno avuto motivo di festeggiare dopo le corse al Palio in piazza Ariostea: San Luca per le affermazioni nelle gare di Putti, Putte e Asine, ma soprattutto San Giacomo per la conquista della vittoria nella corsa dei Cavalli. Ma a festeggiare è anche l’Ente Palio per una manifestazione il cui bilancio, secondo il presidente Alessandro Fortini, è stato positivo.

“Quando non si verificano problemi – dice Fortini – per noi è sempre una vittoria. Non ne abbiamo avuti con gli animalisti, non ce ne sono stati nella corsa dei cavalli, gli sponsor hanno dato quest’anno qualche segnale in più… insomma, è andata molto bene”. Certo qualche particolare da “limare” non manca. L’atteggiamento di “disobbedienza” al mossiere da parte dei fantini ai canapi – particolarmente sfacciato da parte di Francesco Caria di San Giovanni – finisce per chiamare in causa un regolamento al quale, nuovamente, bisognerà rimettere mano per fornire al Gennaro Milone di turno (domenica in evidente difficoltà nel controllare la situazione di quasi “autogestione” dei fantini) più strumenti per farsi rispettare. “C’è qualcosa da limare nella partenza della corsa – conferma Fortini – e si dovrà riparlare di regolamento, ma ragionando molto bene e senza fretta su eventuali modifiche. Il tema è: Milone poteva essere più incisivo, ma d’altro canto il regolamento avrebbe dovuto dargli più strumenti per esserlo, tenuto anche conto che un Caria che risponde in modo così sfacciato al mossiere non fa altro che delegittimarlo ulteriormente”.

Quanto al pubblico della piazza, che è tornato a essere “pagante”, per il presidente dell’Ente Palio ha soddisfatto le aspettative pur essendoci stato il deterrente del biglietto d’ingresso. “Anche in questo caso si può migliorare – spiega – dato che la scelta dell’ingresso a pagamento è stata dettata da necessità dell’ultimo momento. Per il prossimo anno è da riproporre, ma studiandola meglio e organizzando forme di promozione, sconti, agevolazioni. Anche le nuove norme sulla sicurezza andrebbero “limate”: è bene che ci siano, ma non sono d’accordo sulla distanza, che giudico eccessiva, delle transenne metalliche dalla staccionata della pista”.

Analisi più che doverose nel ‘post Palio’ da parte degli organizzatori, che prima o poi dovranno porsi anche l’interrogativo di come poter rendere più “ferrarese” la corsa che meno ha a che fare con Ferrara: “E’ vero – ammette Fortini, che a Siena peraltro ha vissuto diversi anni – dovremmo riuscire a rendere più nostra questa gara, senza continuare a scimmiottare Siena. La collaborazione fa piacere, certo, ma si tratta di definire meglio la nostra identità”.

Intanto le due contrade che hanno conquistato palii nell’edizione 2015 devono ancora smaltire l’ebbrezza delle vittorie. “Abbiamo festeggiato in contrada con tutti i contradaioli e con il nostro fantino, che è stato perfetto nella gestione della corsa”, riferisce il barbaresco Stefano Negrini di San Giacomo. “Questo – spiega – è stato un Palio da noi molto sentito, anche perché sapevamo di partire da favoriti. temevamo San Giovanni con Caria, ma il rifiuto del canapo da parte del suo cavallo, Periclea, lo ha costretto a scegliere di partire in alto condizionandone la gara. Francamente non ho visto grandi “alleanze”, tutti hanno corso per vincere e sono rimasto favorevolmente impressionato dai due giovani, Coghe di San Luca e Bruschelli di Santo Spirito, davvero bravi”.

Un particolare per gli amanti delle statistiche: Alessio Migheli di San Giacomo su Bomario da Clodia ha migliorato di quasi due secondi il record della pista (da quando si utilizzano i mezzosangue, cioé dal 2007) che apparteneva sempre a San Giacomo ed era stato realizzato con il cavallo Fogosu nel 2011.

Grande festa anche in casa San Luca, presso l’ippodromo, dove i contradaioli rossoverdi hanno approfittato delle strutture già predisposte per la Giostra del Borgo, ormai ai nastri di partenza, per fare baldoria con i propri campioni, il putto Lorenzo Vezzani, la putta Silvia Nativi e lo staffiere Andrea Mattiolo che ha portato al traguardo l’asino Don Pippo. Ma anche con il fantino Andrea Coghe detto “Il Conte”, che nonostante non sia risucito a portare a San Luca lo storico poker, “ci ha fatto vivere una grande emozione”, come spiega il presidente della contrada Vittorio Trabanelli. “Coghe – aggiunge – se l’è giocata fino all’ultimo, pur partendo con una contrada come la nostra che in pista ha pochi “amici” su cui contare. Quindi nessun rammarico, sperando che prima o poi giri anche dalla nostra quel pizzico di fortuna che ci vuole sempre. Tre palii comunque non si vincono per caso e sono ancora più belli se vinti sprintando con la contrada ‘nemica'”.