mercoledì 20 giugno 2018

San Paolo - Ghia: "Porterò avanti gli impegni presi. Enrico Bruschelli è e rimane il nostro fantino"

Foto di Stefano Donà
I giorni passati sono stati particolarmente concitati per il Rione San Paolo. Chiamato ad affrontare le conseguenze delle dimissioni del Rettore Alessandro Franco, il Comitato oro-rosso ha eletto al suo posto Silvano Ghia, chiamato così a guidare il Rione di Via Solari per la diciottesima volta. Uomo di esperienza, vincitore da Rettore di due dei cinque Palii oro-rossi e figura conosciutissima del Palio di Asti, Ghia ha immediatamente preso in mano le redini del Comitato che, proprio in questi giorni, è impegnato nella preparazione del Gat Rustì, manifestazione che prenderà il via nella serata di domani.
In mezzo a questi giorni sicuramente intensi, però, Ghia ha trovato il tempo per rispondere alle nostre domande, spiegandoci i suoi programmi per i prossimi due mesi, dandoci le sue impressioni sul nostro Palio e sulle sue novità e non sottraendosi, infine, dal lanciare un messaggio a tutto il Rione oro e rosso.

Silvano, negli scorsi giorni sei tornato a guidare in qualità di Rettore il Comitato Palio San Paolo. Quali sono le tue sensazioni in questo momento?
"La sensazione principale è quella di amarezza nei confronti di Alessandro che, per motivi suoi personali, ha dovuto abbandonare. Speravo portasse a termine l’incarico perché già da alcuni anni pensavo fosse la persona giusta per guidare il rinnovamento in seno al Comitato. I miei pensieri sono quelli di mantenere cosa è stato fatto e progettato finora. Cercherò di portare a termine nel migliore dei modi tutto con la massima serenità e con la collaborazione tutti."

La tua prima decisione una volta eletto Rettore è stata quella di riconfermare l’attuale Direttivo. È corretto quindi pensare che questa scelta sia la dimostrazione della volontà di proseguire sui progetti e sulle iniziative imbastite dal Rettore uscente?
"Sì, sicuramente. Ci sono degli impegni presi e delle parole spese con il mondo esterno, dal fantino agli operatori esterni quali ed esempio i catering. San Paolo è sempre stato un Comitato che ha prestato fede agli impegni presi ed alle parole date e continuerà su questa politica che è la nostra prerogativa."

Tra le decisioni prese da San Paolo negli scorsi mesi c’è anche quella sul fantino. Sulla base di quanto accennato da te poco fa possiamo dire che Enrico Bruschelli continuerà ad essere il vostro fantino?
“Sì, proprio per quanto detto prima confermo che Enrico Bruschelli sarà il nostro fantino.”

Che Palio possiamo aspettarci da San Paolo?
"Il Palio che io mi aspetto è quello in cui cerchiamo di essere competitivi come sempre abbiamo cercato di fare. Non sempre poi i presupposti vengono rispettati o per poca fortuna o per scarso impegno di chi lo aveva promesso. San Paolo ha sempre cercato di essere uno degli attori principali della manifestazione e proverà ad esserlo anche quest’anno."

Manca ormai pochissimo all’inizio del Gat Rusti? Cosa puoi dirci in merito e quali sono le novità dell’edizione 2018?
"Novità eclatanti non ce ne sono. Abbiamo studiato alcuni piatti tipici nuovi rispetto agli anni scorsi. Mi auguro ci sarà lo stesso successo e posso già dire che il nostro impegno sarà lo stesso. Ho già sentito una buona adesione del pubblico, in tanti lo aspettavano e penso abbiano piacere a sapere della riapertura."

Negli ultimi due anni molte cose sono cambiate nel nostro Palio. Le due più importanti novità riguardano l’utilizzo dei cavalli mezzosangue e il cambio di data. Qual è il tuo pensiero in merito ai cavalli mezzosangue?
"Sui mezzosangue dico che a me piacerebbe di più correre coi puri e, proprio per questo, ho sempre cercato di creare i presupposti affinché ciò fosse possibile. Questo a partire dall’idea del protocollo dei cavalli sino a tante idee del Dottor Brusa che in passato ho in parte contestato prima di trovare poi il giusto equilibrio. La mia impressione, però, è che ci sia dal Ministero una ferma opposizione per i purosangue ad Asti. Non so i motivi ma posso immaginarli e avere una mia idea che mi tengo stretta."

Sul cambio data, invece, qual è la tua idea?
"Sulla nuova data esprimo un mio parere personale e non quello del mio Comitato. Io sono sempre stato molto fermo sulle idee di cambiamenti così radicali ed epocali. Ritengo che il Palio sia una manifestazione in cui debba prevalere la tradizione. Il cambio di data è un cambiamento notevole, una cosa che dovremo far digerire e conoscere in primis agli astigiani e poi al mondo esterno che sapeva che la terza domenica di settembre si sarebbe corso il Palio di Asti. Io non avrei cambiato."

Silvano Ghia è sinonimo di esperienza e di profonda conoscenza del mondo del Palio. In virtù di ciò qual è il tuo pensiero sull’attuale situazione del nostro Palio e cosa pensi sia necessario migliorare da qui a breve?
"Negli ultimi 2/3 anni, con i problemi legati ai cavalli, si è creato timore e confusione sui cambiamenti. Manca la “certezza delle cose certe” che avevamo prima. Siamo stati spiazzati. Le nuove generazioni, non avendo tanta esperienza in merito, alcuni non volendo appoggiarsi ed altri forse non trovando appoggio nei “vecchi” hanno contributo a dar vita a questa sensazione di affanno."

Questa per te sarà la 18 esperienza alla guida del Rione San Paolo. L’ultima, quella datata 2015, era coincisa con la Vittoria, la tua seconda da Rettore. Nella testa di Silvano Ghia ci sono solo questi due mesi e mezzo o esiste la possibilità che questi giorni diventino il preambolo per un nuovo futuro mandato?
"A questa domanda non so rispondere. È vero che può dipendere dalla mia disponibilità ma soprattutto da quello che riuscirò a fare in questi mesi, cercando di mantenere delle scelte non fatte da me e che posso magari non aver sempre condiviso. È il Comitato che dovrà sentenziare se il mio operato avrà portato frutti o meno. Posso dire però che sicuramente non faccio il Rettore in questi mesi per crearmi il futuro."

In conclusione qual è il messaggio che vuoi mandare al tuo Rione dopo questi giorni un po’ atipici?
"Il messaggio che posso dare è che sì, il precedente Rettore si è dimesso ma, pur non volendo essere cinico, il Palio deve continuare ed io cercherò di farlo continuare nel migliore dei modi, anche perché il Comitato San Paolo è buona parte della mia vita.”