venerdì 2 maggio 2014

Ma quel Santo è davvero San Secondo d'Asti? Secondo lo storico Bera non è il Patrono astigiano


Il Palio di quest'anno non smette di stupire: dopo la cabala azzardata di ieri, oggi parliamo dell'iconografia del Santo, presente sulla riproduzione del drappo di quest'anno.

Il Santo raffigurato sulla tela è davvero San Secondo, il Santo Patrono della città? A questa domanda, Gianluigi Bera, storico del Palio di Asti, risponde in maniera tranchant: "Se dovessimo applicare la statistica, direi che esiste circa un 5% di possibilità che il Santo del dipinto sia davvero il nostro San Secondo".
"L'ipotesi più probabile - continua Bera - è che si tratti di San Secondo torinese, martire della legione tebea martirizzato a Castell'Ittimolo, località nei pressi di Ivrea.
Altre ipotesi possono portare a  San Besso, San Defendente o Sant'Antonino, tutti santi piemontesi protettori della chiesa dei Savi, di Villanova, chiesa in cui è custodito il dipinto"
Al di là del Santo giovane cavaliere, secondo il professor Bera non esistono elementi iconografici che possono ricondurre al Santo astigiano: "La soluzione prospettata nel catalogo della mostra non è infatti risolutiva. Ammettendo una committenza del dipinto Ferrero Lamarmora,  famiglia biellese, e unendo questi risultati ai dati icongrafici della tela, vediamo che San Secondo astigiano non può entrare in una lettura del dipinto".
Come si vede nella parte sinistra della tela, il santo viene martirizzato in uno scenario boschivo e selvatico, comunque in un contesto non urbano, mentre il santo Patrono astigiano venne martirizzato sul luogo in cui sorge la Collegiata in un contesto cittadino, come ben si nota da alcuni affreschi presenti in Collegiata.
Anche il vessillo che il Santo tiene in mano non è quello di Asti, bensì quello della legione tebea, a cui San Secondo apparteneva. (Il patrono astigiano, invece, è sempre stato un martire di tradizione longobarda
Può essere quindi che i Savoia abbiano voluto sostituire San Secondo Torinese a San Secondo astigiano per motivi politici nel '600: " Tra i deu santi ci sono stati degli equivoci, ma non è questo il caso di sabaudizzazione del Santo Astigiano. I Savoia hanno sempre rispettato l'astigianità del Patrono: i motivi di equivoco sono sempre stati casuali e non ideologici. Soprattutto nel 1640 è molto difficile che ci fossero equivoci in quel senso e  nessuno si sarebbe mai permesso di farlo, nè da Torino nè da Asti. Nel 1600 il martire torinese veniva identificato quasi sempre con lo stemma taurino della capitale sabauda".
Le altre ipotesi possono essere quelle San Besso, santo molto venerato nel biellese, oppure San Defendente, o Sant'Antonino perché un Feudo di proprietà dei Ferrero venerava questo Santo.
Prendendo queste analisi col beneficio d'inventario, quindi, sul Palio per la prima volta non ci sarà San Secondo, qual'è il senso ultimo di questa rivelazione: "Beh - conclude Bera - il nostro Santo è sempre stato molto indulgente con la città. Credo che tutto sommato l'iconografia a lui importi poco, e possa premiare la buona fede di chi comunque, correrà il Palio sotto i suoi auspici. Se così non fosse - chiosa -vedremo cosa succederà il 21 settembre".