Lasciando da parte per un momento la cabala ufficiale, che presenteremo quando il Palio verrà stimato, il dipinto di Lampugnani da cui è stato riprodotto il Palio, in mostra attualmente a Palazzo Mazzetti per l'esposizione "Asti nel '600", ci offre diverse chiavi di lettura, alcune molto suggestive.
Se fosse un romanzo, si chiamerebbe il "Codice Lampugnani", dal nome dell'autore che ha raffigurato il Santo ritratto nel dipinto.
Chi si recasse in visita a Palazzo Mazzetti ( e il consiglio è quello di andarci, perché davvero sono esposti dei piccoli capolavori che sono presenti nelle nostre chiese e che meriterebbero una maggiore valorizzazione) noterebbe, nella sala in cui è esposto il dipinto del Palio 2014, una strana particolarità, come si vede nella foto sotto.
Il quadro di Lampugnani è esposto proprio davanti ad un altro, messo nella parete di fronte, e lo sguardo del Santo è fisso proprio su questa tela. E quale è questa tela? Eccola:
Ma la cosa più importante è questa: dove è conservato il dipinto? Nella chiesa della Santissima Annunziata del Borgo Tanaro, ovvero la chiesa madre del borgo fluviale.
Solo coincidenze? Vedremo, intanto almeno per quello che riguarda la collocazione del dipinto, la cabala parla chiaro, e Dan Brown ci andrebbe a nozze. Il Santo raffigurato sul Palio guarda dritto negli occhi in direzione di Tanaro, e guarderà per molti mesi a venire fino al 21 di settembre. Se per il popolo di Tanaro è un bene o un male.. beh, questo sta a voi deciderlo.