martedì 29 ottobre 2013

Siena, il caso-ammonizioni: La Lupa e Tittia scelgono la linea del silenzio



Il lento  passaggio dalle stanze comunali di fantini e dirigenti si è concluso. Sono arrivati alla spicciolata, uno dopo l’altro. Mancano ancora alcune ore, infatti, prima della scadenza dei termini per la presentazione delle memorie difensive per il Palio di Provenzano (i dieci giorni a disposizione degli ‘imputati’ scadrebbero oggi ma — complice il calendario — si va al primo giorno lavorativo utile, ovvero domani), ma il quadro, ormai, sembra completo.

Venerdì è stata consegnata la memoria difensiva di Andrea Mari (un’ammonizione per aver cambiato posto al canape, la proposta per lui). «Abbiamo presentato una memoria in accordo con il capitano della Lupa e siamo fiduciosi» afferma Brio che, nel frattempo, va a grandi passi, è proprio il caso di dirlo, verso un recupero fisico totale. Nella stessa giornata si è visto in Comune Valter Pusceddu, accompagnato dal capitano (adesso ex) dell’Istrice, Stefano Berrettini: vorrà far sentire le proprie ragioni per sperare di vedere ridimensionata la sanzione che vorrebbe, per lui, un Palio di squalifica e un’ammonizione per il cambio di posto al canape e per il comportamento ‘scorretto’ durante le fasi della mossa. Già depositata anche la memoria difensiva del Leocorno, censurato «per aver il proprio barbaresco fatto uscire il cavallo da Piazza senza fare scendere il fantino». «Certo che abbiamo presentato la discolpa, era inevitabile — ammette il priore di Pantaneto, Paolo Leoncini — non tanto per la censura, che è ininfluente per noi, quanto per una questione di metodo. Più volte, anche in Magistrato, abbiamo detto che certi provvedimenti devono essere presentati in un certo modo, con grande chiarezza». E, sullo stesso tema, si muoverà probabilmente anche Luigi Bruschelli, ‘colpevole’, appunto, di essere uscito a cavallo, nonché di aver cambiato posto al canape e ‘agitato’ le fasi di mossa. Già a caldo Trecciolino aveva annunciato che avrebbe presentato le proprie discolpe, supportato in questo anche dal capitano Marco Gualtieri, soprattutto per quanto riguarda il primo tema: entrambi hanno sempre sottolineato come quella scelta fosse stata dettata dalla botta che il fantino aveva rimediata alla gamba e, quindi, dalla paura di poter peggiorare la situazione clinica scendendo da cavallo.

Sembra scegliere la strada del silenzio, invece, la Lupa (una deplorazione per il fronteggiamento con l’Istrice nel dopo Palio) e lo fa anche Giovanni Atzeni. «D’accordo con il capitano dell’Oca, ho deciso di non presentare nessuna discolpa. So di essere partito fuori posto, quindi mi tengo l’ammonizione» spiega Tittia. Il dossier più corposo pare essere quello dell’Istrice, probabilmente l’ultimo in ordine cronologico ad essere protocollato in Comune. C’è da capire quale strada abbia intrapreso la contrada di Camollia — riunita in seggio e in assemblea venerdì — chiamata a difendersi per l’aggressione a Brio, il fronteggiamento con la Lupa e il comportamento di uno dei monturati sul palco delle comparse. E’ il nodo più complicato da sciogliere.

Adesso, come da Regolamento, la giunta, senza la partecipazione dell’assessore delegato, dovrà deliberare le effettive sanzioni, contro cui non è ammesso alcun ricorso. C’è tempo fino al 30 novembre ma è probabile che il tema sia trattato già nella prossima seduta, prevista giovedì, o al massimo in quella successiva, il 7 novembre.




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