"Non siamo d'accordo con il provvedimento preso dal Capitano del Palio: pensiamo che sia esagerato e che si sia voluto trovare un colpevole a tutti i costi per quanto è accaduto domenica". E' tranciante il giudizio di Marco Gonella, rettore di Santa Maria Nuova, dopo aver appreso l'ufficialità della squalifica che allontanerà per dieci anni Jonathan Bartoletti dal Palio di Asti.
"Credo si sia trattato di un classico caso dove le decisioni sono state adottate più sull'onda dell'emotività rispetto a un ragionamento a mente fredda. Certo, se vogliamo guardare al risultato dell'azione, cioè la morte del cavallo, la punizione ci sta ma mi chiedo: siamo andati a punire la condotta scorretta oppure l'esito fatale e imprevedibile di tale condotta?".
Anche sul tempismo di una tale scelta Gonnella ha qualcosa da ridire: "Credo che una decisione, presa in questi termini, sia spinta dalla voglia di archiviare il tutto. Temo, invece, che andrà a rintuzzare un fuoco che non si era ancora spento, e riporterà in auge tante polemiche di cui onestamente non sentivamo il bisogno".
Bartoletti dal canto suo, annuncia il rettore, presenterà il ricorso verso la decisione presa: " Sicuramente un fantino come Jonathan, ne sono convinto, non starà con le mani in mano vedendosi come capro espiatorio di tutto. Pensavo che il nostro comportamento, parlo di Santa Maria Nuova, che è stato quello del silenzio e di non andare a cercare altre polemiche inutili, sebbene avessimo tutto il diritto di farlo e di trovare altri elementi all'incidente, fosse di esempio. Invece così non è stato, ma nessuno ricorda che il cavallo era nostro, e chi è stato più toccato dal dolore è stato il popolo rosa azzurro".
Ora però, la Signora ripartirà: "Per noi il 2013 è stato un anno drammatico, ma guardiamo con fiducia al futuro. Il prossimo anno al canapo ci presenteremo agguerriti come sempre, nel frattempo, quest'inverno lavoreremo con tante iniziative per far capire a tutti che il Palio non sono le immagini terribili che abbiamo visto, ma la voglia di stare insieme e di fare cose belle".
"Credo si sia trattato di un classico caso dove le decisioni sono state adottate più sull'onda dell'emotività rispetto a un ragionamento a mente fredda. Certo, se vogliamo guardare al risultato dell'azione, cioè la morte del cavallo, la punizione ci sta ma mi chiedo: siamo andati a punire la condotta scorretta oppure l'esito fatale e imprevedibile di tale condotta?".
Anche sul tempismo di una tale scelta Gonnella ha qualcosa da ridire: "Credo che una decisione, presa in questi termini, sia spinta dalla voglia di archiviare il tutto. Temo, invece, che andrà a rintuzzare un fuoco che non si era ancora spento, e riporterà in auge tante polemiche di cui onestamente non sentivamo il bisogno".
Bartoletti dal canto suo, annuncia il rettore, presenterà il ricorso verso la decisione presa: " Sicuramente un fantino come Jonathan, ne sono convinto, non starà con le mani in mano vedendosi come capro espiatorio di tutto. Pensavo che il nostro comportamento, parlo di Santa Maria Nuova, che è stato quello del silenzio e di non andare a cercare altre polemiche inutili, sebbene avessimo tutto il diritto di farlo e di trovare altri elementi all'incidente, fosse di esempio. Invece così non è stato, ma nessuno ricorda che il cavallo era nostro, e chi è stato più toccato dal dolore è stato il popolo rosa azzurro".
Ora però, la Signora ripartirà: "Per noi il 2013 è stato un anno drammatico, ma guardiamo con fiducia al futuro. Il prossimo anno al canapo ci presenteremo agguerriti come sempre, nel frattempo, quest'inverno lavoreremo con tante iniziative per far capire a tutti che il Palio non sono le immagini terribili che abbiamo visto, ma la voglia di stare insieme e di fare cose belle".