martedì 20 agosto 2019

Verso il Palio 2019 - Il Rione San Secondo


Il Rione San Secondo, comunemente  detto “del Santo” porta il nome del Santo Patrono. Situato nel cuore della città, comprende, tra l’altro, Piazza Alfieri, sede della corsa.

La Collegiata di San Secondo (risalente, nelle forme riconducibili a quelle attuali, al sec. XIII) ha sede nel rione, e conserva, nella cripta, una preziosa urna d’argento che custodisce le spoglie mortali del Santo nel cui nome si corre il Palio.

Su piazza San Secondo si affacciano i più importanti palazzi della Città: Palazzo Civico di gusto settecentesco su preesistenze medievali,  Palazzo degli Antichi tribunali in cui si amministrava la giustizia, e Palazzo del Podestà.

COLORI: bianco e rosso

RETTORE: Mauro Nebbiolo

VITTORIE












1982

Mario Beccaris "Lo Scarus" su Gamble on gold "Argento"

Rettore: Gino Bonino












2000 Palio del Giubileo

Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Thera "Luna Rossa"

Rettore: Maurizio Bertolino












2007

Giovanni Atzeni "Tittia" su Impera (giunta scossa al traguardo)

Rettore: Marco Zappa



TEMA DELLA SFILATA: "San Secondo: la festa, i fuochi e la colomba"

L’uso rituale di squarciare l’oscurità con fuochi ed illuminazioni in occasione di particolari ricorrenze è antichissimo e, nei lunghi secoli che videro le tenebre padrone assolute della notte nelle città medioevali, esso assumeva un chiaro significato simbolico e apotropaico. Anche in Asti la festa di San Secondo e del Palio, caratterizzata da una forte dimensione collettiva, aveva nei Fuochi di gioia uno dei suoi momenti culminanti: festa della Vita, invadeva e sconfiggeva la notte, buia e silenziosa. La tradizione astigiana dei Fuochi è certamente antichissima: a fine Settecento il cronista Giuseppe Stefano Incisa ricorda come nei tempi antichi la cerimonia dei Fuochi alla vigilia del Palio e della Festa prevedesse l’abbruciamento sulla piazza del Santo di grandi pire di paglia e fascine chiamate “Farò”. A partire dal Trecento si diffuse in Italia l’uso della polvere da sparo, presto utilizzata, oltre che per la guerra, anche per creare effetti speciali luminosi e sonori negli spettacoli e nei riti festivi. Ad Asti nel 1390 un Giovanni Silvestro “magister bombardarum” è a servizio del governo ducale ed è probabile che già in questo periodo il rogo del “Farò” prevedesse lo scoppio di rudimentali fuochi d’artificio. Fu proprio grazie alla polvere pirica che, come in altri casi ben documentati, l’accensione del falò assunse un significato rituale e spettacolare. Non sappiamo a partire da quale epoca all’accensione si provvedesse mediante la “Colomba”, un razzo a forma d’uccello che dalle finestre del palazzo comunale, saettando lungo una cordicella andava ad incendiare la catasta in mezzo alla piazza, appiccandole il fuoco: se prestiamo fede all’ Incisa, che la descrive in dettaglio, questa tradizione si ripeteva “…da cinquecento anni, se non più”. E’ ancora l’Incisa a riferire come antica tradizione, praticata per cortesia verso la folla degli spettatori, l’abitudine dei frontisti della piazza e delle principali vie cittadine di porre candele accese e lucerne alle finestre, dando vita a suggestive luminarie secondo modalità assai diffuse in tutta Italia. 

FANTINO: Tante voci, incontrollate, nelle ultime settimane, che però non hanno trovato conferma. E così a difendere i colori del Rione San Secondo nel Palio del prossimo 1 settembre sarà ancora Andrea Mari, riconfermato dopo il terzo posto raggiunto lo scorso anno. Brio vestirà così per la seconda volta la casacca bianco-rossa, in quella che sarà la sua quattordicesima esperienza al Palio di Asti. In Piazza Alfieri il fantino toscano ha finora centrato per sei volte l'accesso alla finale e nel 2014, con i colori di Santa Caterina, ha saputo tagliare per primo il traguardo, regalando la vittoria al Rione rossoceleste. Mari, che ha vestito ad Asti anche i colori di San Silvestro (2000, 2010, 2011 e 2012), Santa Caterina (2001, 2002, 2014 e 2015), Cattedrale (2004), San Paolo (2005 e 2008) e Tanaro (2007), andrà a caccia di riscatto, dopo una stagione non fortunata. Finalista al Palio di Fucecchio, Mari ha poi preso parte alle due Carriere senesi vestendo in entrambe le occasioni la giubba del Bruco. Se il Palio di luglio si era concluso con un quarto posto a ridosso della prima posizione, in quello di agosto è arrivata la grande beffa, con l'urlo di gioia per la vittoria interrotto dal verdetto del fotofinish che ha decretato la vittoria della Selva e la beffa del secondo posto per Mari ed il Bruco.
Brio non è così riuscito in questo 2019 ad arricchire il suo palmares che, detto della vittoria astigiana del 2014, è arricchito da sei vittorie nel Palio di Siena, un trionfo in quello di Legnano e due affermazioni a Ferrara.
A lui San Secondo affida il compito di migliorare il risultato dello scorso anno, provando a conquistare quel Drappo che manca al Rione del Santo dal 2007.

CAVALLI: Una sola presenza allo stadio per Mari, diversi cavalli iscritti dal Rione del Santo in occasione delle ultime Prove d'addestramento ed un quadro sui cavalli che appare ormai chiaro. Salvo improbabili colpi di scena, i biancorossi avranno a disposizione per il Palio 2019 Bomario da Clodia e Vankook, cavalli testati allo stadio nelle Prove di fine luglio. Due cavalli di livello, con esperienza e stagione quasi agli antipodi. Bomario da Clodia, vincitore del Palio di Asti del 2017 e terzo classificato lo scorso anno, dopo aver collezionato negli scorsi anni trionfi, in questo 2019 ha preso parte solo al Palio di Ferrara e ad una corsa in quel di Fucecchio. In entrambe le occasioni, così come nelle Prove astigiane allo stadio, non ha particolarmente brillato, lasciando qualche dubbio sul suo stato di forma. Se la certezza Bomario si è così trasformata in una piccola incognita, San Secondo non è stato a guardare e si è tutelato con Vankook, cavallo di cinque anni della scuderia Carboni. Iscritto al Protocollo senese, Vankook è apparso in costante crescita in stagione. Dopo la partecipazione al Palio della Costa Etrusca conclusa in batteria, a Fucecchio è stato finalista e terzo classificato, mentre nelle ultime Prove al Bosia ha positivamente impressionato, confermando la propria crescita. Difficilissimo, oggi, indicare quale potrà essere la prima scelta del Rione del Santo. Qualora Bomario dovesse dare le dovute garanzie in Piazza Alfieri è facile ipotizzare come San Secondo potrebbe puntare sulla sua forza e la sua esperienza. Se, invece, ad arrivare ad Asti con una migliore condizione dovesse essere Vankook, allora la scelta potrebbe anche ricadere su di lui. In qualunque caso anche San Secondo pare destinato ad arrivare al Palio con tutte le carte in regola per poter far bene.