Il vasto Borgo Tanaro Trincere Torrazzo si stende a sud della città e prende il nome dal fiume Tanaro che lambisce Asti a meridione. Borgo popolare per eccellenza, era abitato in particolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e ortolani che traevano il loro sostentamento dal fiume.
COLORI: bianco e azzurro
VITTORIE:
1990
Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Phantasm "Brown Davil" (giunto scosso al traguardo)
Rettore: Roberto Rasero
2002
Martin Ballesteros "Pampero" su Soprano "Doctor Glass"
Rettore: Maurizio Rasero
2010
Gianluca Fais "Vittorio" su Rocco
Rettore: Maurizio Rasero
TEMA DELLA SFILATA:
Il tesoro della Collegiata di San Secondo conserva un antico, bellissimo busto reliquiario in argento con l’effige del Patrono, che viene esposto ogni anno in occasione dei festeggiamenti a lui dedicati. Oltre ad essere uno splendido esempio di arte orafa, il busto è anche un’importante testimonianza materiale della nostra storia. Fu infatti donato alla Città di Asti nel 1485 da Francesco II, ultimo duca di Bretagna. Personaggio cruciale nelle vicende francesi della seconda metà del XV secolo, il duca era stato uno dei maggiori oppositori del progetto assolutista di re Luigi XI. Dopo la morte del sovrano, appoggiò Luigi duca d’Orléans e signore dello stato astese nella rivolta militare contro la reggente Anna di Beaujeu, offrendogli aiuto, protezione e spesso rifugio durante le altalenanti fasi del conflitto. Sono ignote le ragioni che mossero il duca brétone al munifico dono; ma proprio nel 1485 Luigi d’Orléans elesse governatore di Asti Francesco conte di Dunois e sire di Longueville, uno dei principali condottieri dell’esercito ribelle. Si può quindi immaginare che il busto d’argento costituisse una sorta di prezioso viatico affidato al nuovo governatore per assicurare al ducato di Bretagna la protezione di un santo aristocratico e guerriero come San Secondo. In ogni caso l’arrivo del busto colpì ed emozionò profondamente gli Astesi, che ne fecero fin da subito una sorta di palladio civico, cioè di simulacro-talismano dai forti valori simbolici e rituali. Per onorarlo degnamente fu istituita la solenne processione da svolgersi la Domenica precedente il giorno della festa patronale e del Palio, alla quale, accanto alle autorità religiose, partecipavano tutte le istituzioni laiche della Città, dal Consiglio Comunale alle rappresentanze dei borghi, delle contrade, delle arti e dei mestieri. Il busto, issato su una portantina, con un lunghissimo itinerario percorreva le principali vie cittadine per garantire all’intera comunità la benedizione del Santo in cui essa si identificava.
FANTINO: Un percorso iniziato cinque anni fa e portato avanti con la ferma convinzione di poter coronare insieme il sogno della vittoria. Così, anche per il Palio 2019, il Borgo Tanaro si affiderà a Sandro Gessa, chiamato a difendere i colori bianco-azzurri per il quinto anno consecutivo ed il sesto in totale. Gessa diventerà così, al pari di Bucefalo, il fantino ad aver indossato per il maggior numero di volte la giubba tanarina, dando seguito a un rapporto iniziato nel lontano 2006, con un Palio conclusosi in batteria. Gessa, poi, non fece più ritorno in Piazza Alfieri fino al 2015, quando fu nuovamente ingaggiato da Tanaro. In quell'occasione seppe guadagnare l'accesso in finale, conclusa poi, a seguito di una caduta, all'ottavo posto dal cavallo scosso. Guadagnata la riconferma per l'anno successivo, Gessa fu capace di tornare nuovamente in finale anche nel Palio del 2016, piazzandosi questa volta al quinto posto. Dopo le due finali in due anni, meno fortunato era stato il Palio del 2018, terminato con un'amara eliminazione in batteria. Lo scorso anno, invece, Gessa ha saputo strappare di nuovo il pass per la finale, riuscendo per alcuni metri a prendere la testa, facendo sognare il popolo di Tanaro, prima di arrendersi al calo del suo cavallo. Un risultato che ha rafforzato la fiducia di Tanaro verso il suo fantino che, dopo aver preso parte in stagione anche ai Palii di Buti e Feltre, proverà a coronare il suo sogno e quello del suo Borgo.
CAVALLI: Se lo scorso anno le scelte dei cavalli di Tanaro sorpresero, in vista del Palio 2019 la strada tracciata dal Borgo fluviale pare nitida. Già in inverno, infatti, i biancoazzurri hanno bloccato la fortissima Calliope da Clodia, cavalla vincitrice del Palio 2019 per il Comune di Moncalvo. Una scelta di assoluta qualità, che permette a Tanaro di avere a disposizione uno dei cavalli più forti del momento, come dimostrato da Calliope anche in quel di Ferrara, dove nel mese di giugno ha vinto il Palio, montata nell'occasione da Valter Pusceddu. Meno brillante è stata invece la prestazione a Feltre, dove Calliope e Gessa hanno chiuso il Palio in quaarta posizione. Se sul primo cavallo non dovrebbero esserci sorprese, resta ancora da definire la seconda scelta tanarina. Nelle Prove allo stadio Gessa, oltre a Calliope, aveva testato Socrates de Bonorva, accasatosi però a Montechiaro. Gli occhi della Commissione Corsa di Tanaro si sono quindi certamente posati su un altro mezzosangue, il cui nome verrà con ogni probabilità svelato nei prossimi giorni, così da poter regalare a Gessa un'alternativa di valore alla validissima prima scelta.