Baldichieri, centro agricolo di antica tradizione situato sulla strada Romana a 10 km a ovest di Asti, è già menzionato in un manoscritto del 1041 (diploma dell’Imperatore Enrico III) con il nome di Mons Baldecherii”. Il castello medievale che anticamente sorgeva sulla sommità del colle è stato danneggiato a più riprese, in più eventi bellici, sino alla sua completa distruzione nel settecento, durante la guerra di secessione spagnola. Pregevole la parrocchiale dedicata a San Secondo Martire dal cui sagrato si gode un singolare panorama delle colline circostanti.
COLORI: argento, azzurro e oro
RETTORE: Federico Robino
VITTORIE: Il Comune di Baldichieri non ha ancora al suo attivo alcuna vittoria.
TEMA DELLA SFILATA: "Inaugurazione della Chiesa Medievale di San Secondo in Baldichieri"
Nel 1345 venne compilato, per volontà del Vescovo di Asti Arnaldo de Rosette, il Registrum Ecclesiarum Diocesis Astensis, tuttora conservato presso l’Archivio Storico della Cattedrale; tale registro conteneva l’elenco di tutte le chiese allora presenti nel territorio della Diocesi.
Nel 1345 venne compilato, per volontà del Vescovo di Asti Arnaldo de Rosette, il Registrum Ecclesiarum Diocesis Astensis, tuttora conservato presso l’Archivio Storico della Cattedrale; tale registro conteneva l’elenco di tutte le chiese allora presenti nel territorio della Diocesi.
Tra quelle dipendenti dalla Pieve di Musanza, l’odierna Villafranca, è citata la chiesa di Baldichieri, definita “antica parrocchiale” nelle visite pastorali dal XVI secolo in poi e situata quasi alla sommità della zona collinare, il Planum Sancti Michaelis a nord dell’attuale abitato.
La titolazione della Chiesa a San Secondo è riportata in un documento notarile del 31 ottobre 1308, che chiude una vertenza sorta tra l’Abate del Monastero di Azzano e Federico Alfieri; tra i testimoni alla stesura dell’atto si registra il prete Uberto, “rector ecclesie Sancti Secundi de Baudecherio”.
Il Rettore, dipendente dalla Pieve di Musanza, celebrava a Baldichieri tutte le funzioni religiose, tranne i battesimi, riservati alla sede della Pieve.
Ad un periodo di poco anteriore al 1308 possiamo far risalire la solenne inaugurazione della Chiesa, che per certo avvenne alla presenza delle autorità religiose e del locale vassallo, con l’intitolazione a San Secondo, già Vescovo e Patrono di Asti, che divenne quindi Patrono anche della comunità di Baldichieri.
Per la festa di inaugurazione si scelse il 30 marzo, anniversario del Martirio del Santo: il corteo della popolazione in festa che si dirigeva verso la Chiesa Parrocchiale, intonando canti e orazioni, era accompagnato da nobili provenienti dai territori limitrofi i quali recavano doni in offerta alla Parrocchia.
Ad attendere il corteo sul sagrato della chiesa tutti i Sacerdoti della Pieve e un illustre rappresentante della Curia astigiana che il Vescovo di Asti, impegnato nella stessa giornata a celebrare solennemente la Festa del Santo nella Collegiata cittadina, aveva inviato a presiedere la cerimonia inaugurale ed a impartire la benedizione sia al sacro edificio baldichierese sia a tutti i componenti della comunità.
Il Comune di Baldichieri intende rievocare la solenne inaugurazione della Chiesa e la sua intitolazione a San Secondo, Patrono della comunità baldichierese, attraverso la rappresentazione del corteo in festa.
FANTINO: Un percorso iniziato lo scorso anno ed una nuova occasione che, nonostante l'eliminazione in batteria dello scorso anno, è subito parsa naturale. Così anche per il Palio 2019 il Comune di Baldichieri ha scelto di puntare sull'emergente Mattia Chiavassa, fantino piemontese classe 1991. Chiavassa, che proprio con Baldichieri aveva debuttato in Piazza Alfieri nel 2014 scelto tra i fantini di riserva per disputare la finale al posto dell’infortunato Antonio Vilella, lo scorso anno è tornato a disputare il nostro Palio, per la prima volta da fantino ufficiale. Un Palio che lo ha visto eliminato in batteria, nonostante una buona corsa. Chiavassa arriverà ad Asti deciso a cogliere l'occasione per l'affermazione definitiva, al termine di una stagione più che positiva che lo ha visto al canapo nei Palii di San Vincenzo, Bomarzo, Monticiano, Bientina e Feltre, riuscendo sempre a ben figurare.
CAVALLI: Una sola presenza allo stadio, quattro cavalli testati ed una possibilità di scelta che pochi possono vantare. Chiavassa, infatti, non ha che l’imbarazzo della scelta tra quattro mezzosangue di grande livello: Unico de Aighenta, Le Kabyl, Farfadet du Pecos e Coffetime de Pontadour. Il primo, capace in carriera di ottenere importantissimi risultati nelle regolari, lo scorso anno si è affacciato alle corse a pelo, senza però riuscire a ripetere quanto fatto in ippodromo ed anche in Piazza Alfieri la sua corsa terminò in batteria. Un risultato replicato anche in stagione a San Vincenzo, anche se i risultati ottenuti nelle corse in provincia hanno mostrato un cavallo cresciuto che, con un anno in più d’esperienza, potrebbe ben figurare. Le alternative, però, come detto, non mancano. Una di queste è rappresentata da Le Kabyl, cavallo affacciatosi quest’anno alle corse in provincia che ha saputo subito convincere, arrivando a disputare il Palio di Fucecchio, riuscendo a qualificarsi per la finale. Un percorso simili a quello di Coffetime de Pontadour che dopo una buona stagione, la scorsa settimana ha preso parte al Palio di Feltre. Un altro nome interessante è quello di Farfadet du Pecos, cavallo che dopo una brillante stagione 2018 è tornato a farsi notare proprio nelle Prove d’addestramento astigiane di giugno, aggiungendosi così alle alternative a disposizione di Chiavassa e di Baldichieri. L’accoppiata che andrà a formarsi sarà quindi di sicuro valore e permetterà al Comitato Palio guidato da Federico Robino di sognare la conquista del primo Drappo.