lunedì 19 agosto 2019

Verso il Palio 2019 - Il Borgo Don Bosco


Borgo di recente costituzione, si trova nella zona degli “antichi sbocchi nord” di Asti ed è caratterizzato da ampie aree destinate a verde pubblico oltre ad essere la zona residenziale della città, in cui sorge anche il nuovissimo ospedale. La chiesa, costruita nel 1962, è dedicata a  San Giovanni Bosco, figura di educatore e sacerdote di origine astigiana, la cui opera ha di gran lunga valicato i confini cittadini.

COLORI: giallo e blu

RETTORE: Marco Scassa


VITTORIE: I Drappi del 1967, del 1971 e del 1980 sono stati vinti dal Borgo Don Bosco congiuntamente al Borgo Viatosto. Quello del 1996, invece, è stato vinto da Don Bosco dopo la separazione da Viatosto.













1967

Pietro Altieri "Petruzzo" su Gavin

Rettore: Giacinto Occhionero











1971

Giovanni Manca "Gentleman" su Via 
Veneto "Via col Vento"

Rettore: Giacinto Occhionero












1980

Mariano Zedda "Pepe" su Skat "Imprevisto"

Rettore: Lino Famiglietti












1996

Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Blue Baker "Bingo"

Rettore: Maddalena Spessa


TEMA DELLA SFILATA: "La presentazione dei Palii per la festa di San Secondo alla fine del Trecento"

Per oltre sette secoli la corsa del Palio costituì l’elemento fondamentale e più caratterizzante della festa celebrata dagli astigiani in onore di San Secondo martire, concittadino e patrono. Il Comune prima e in seguito le Signorie che si avvicendarono al governo della Città e del suo antico Stato erano tenuti a sostenere il costo per la fornitura di tutti i materiali necessari all’evento, facendone peraltro un efficace strumento di autocelebrazione. Alla fine del Trecento la principale voce di spesa era costituita dal preziosissimo drappo assegnato come premio al vincitore della corsa: lungo ventiquattro palmi (circa sei metri), era in broccato dorato ricamato in oro, proveniente da Lucca o da Colonia. A partire dal 1368, in ottemperanza alle disposizioni emanate da Giovanni II Paleologo marchese di Monferrato, all’epoca signore della città, un altro drappo dello stesso tessuto ma di lunghezza inferiore (diciotto palmi, cioè quattro metri e mezzo) veniva offerto in dono alla Collegiata di San Secondo. Entrambi i drappi erano poi decorati con scudi di stoffa dipinta, recanti gli stemmi della Signoria, del Podestà e del Comune. Il sabato precedente la Festa del Santo e la Corsa, che all’epoca si svolgeva il primo giovedì dopo l’ottava di Pasqua, i due palii venivano trasferiti in solenne corteggio dal palazzo del Governatore alla piazza del Santo, dove erano presentati al popolo assieme alle altre “forniture e dipendenze” necessarie alla celebrazione dell’evento. Esse comprendevano: due lance lunghe dipinte, dotate ognuna di “uno baculo cum botonis”, cioè di una bacchetta con pomelli alle estremità, sulla quale venivano fissati e trasportati i palii durante le celebrazioni; quattro rasi e mezzo (circa tre metri) di cordone rosso e argento munito di nappe (porracis) per la decorazione dei palii inastati; quattro paia di guanti bianchi per i due trombettieri ed i due vessilliferi incaricati di scortare e trasportare i palii; un gallo vivo, che fino al XVI secolo inoltrato costituiva l’unico altro premio per la Corsa, assegnato al secondo classificato come simbolo beneaugurante di riscossa e di speranza; un rotolo di corda, oggi chiamata “cànapo”, per ordinare i cavalli alla partenza. Tre estimatori comunali, allora come oggi, si accertavano della bontà e qualità dei materiali, dopo di che i drappi, parzialmente arrotolati e montati sulle rispettive lance, venivano esposti alle finestre del palazzo del Comune dando ufficialmente l’avvio ai cinque giorni di festeggiamenti culminanti con la Corsa del Palio.

FANTINO: La strada della continuità, la forte volontà di inseguire il Drappo e la sicura convinzione di poterlo fare con il fantino re della stagione 2019. Il Borgo Don Bosco per il terzo anno consecutivo punta su Giovanni Atzeni, affidandogli il compito di migliorare i due quarti posti ottenuti nel 2017 e nel 2018. Tittia, che ad Asti vanta già tre vittorie ottenute con Santa Caterina, San Secondo e Nizza, proverà a dar seguito a una stagione sinora strepitosa che lo ha visto vincitore al Palio della Costa Etrusca, del Palio di Siena del 2 luglio e, seppur grazie all'impresa dello scosso Remorex, di quello dello scorso 16 agosto. Già delle tre vittorie astigiane, datate 2003, 2007 e 2016, Atzeni vanta in Piazza Alfieri un bottino di altre dieci finali raggiunte, per un totale di ben tredici finali disputate nei sedici Palii finora disputati. Da sottolineare, inoltre, come Atzeni, ad esclusione di Don Bosco, abbia difeso ad Asti solamente i colori di Santa Caterina, San Secondo e Nizza, riuscendo a portare a tutti e tre l'ambito Drappo. Un’impresa che proverà a ripetere anche in gialloblù. Oltre alle brillanti prestazioni astigiane, Tittia, può vantare nel proprio palmares, tra le altre, anche sette vittorie a Siena e tre vittorie a Legnano. In stagione, oltre ai trionfi già citati, Tittia ha preso parte anche ai Palio di Fucecchio e Legnano.

CAVALLI: Una sola presenza allo stadio, un solo cavallo testato ed una scelta per il Palio che, stando alle voci delle ultime settimane, potrebbe sorprendere. Se il cavallo provato nelle prime Prove allo stadio risponde al nome di Umatilla, cavalla portata ad Asti da Atzeni nelle scorse due edizioni del Palio, il nome "nuovo", nonché quello che ormai sembra corrispondere alla prima scelta dei giallo blu, è quello di Vanadio da Clodia, uno dei cavalli rivelazione della stagione. Una coppia di assoluto valore, come dimostrato dalla storia e dalla stagione dei due cavalli. Umatilla ha preso parte al Palio di Buti, chiuso al secondo posto, a quello della Costa Etrusca, dove ha trionfato, e nella giornata di ieri a quello di Piancastagnaio, dove però ha deluso le attese. Nessun Palio corso, ma la conferma del livello già mostrato nelle regolari, invece, per Vanadio che nel suo primo anno di corse a pelo ha dato prova di essere cavallo di grandissimo livello. E proprio questi elementi nelle ultime settimane paiono aver convinto Don Bosco a puntare su di lui per il Palio 2019, consegnando ad Atzeni un cavallo giovane ma che potrebbe far sognare il popolo gialloblu.