Borgo cittadino tra i più antichi, deve il suo nome alla chiesa omonima, già attestata nel 1009.
All’interno della chiesa si può ammirare la pala d’altare di Gandolfino da Roreto “Madonna col bambino e coi santi” risalente al 1496 .
Sino al primo quarto del XIV secolo il borgo sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342 quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece costruire una nuova cerchia di mura.
VITTORIE:
1972
Gaetano Lobue (sostituito in finale da Luigi Sassano) su Gaytimex "Tornado"
Rettore: Bruno Ercole
2000
Martin Ballesteros "Pampero" su Guera
Rettore: Marco Gonella
2005
Maurizio Farnetani "Bucefalo" su L'Altro
Rettore: Franco Chierici
2006
Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Un Altro
Rettore: Franco Chierici
2009
Massimo Coghe "Massimino" su First Lady
Rettore: Barbara Concone
TEMA DELLA SFILATA: "San Secondo d’Asti Patrono ed emblema della città"
I mercanti astigiani all’inizio del Duecento cominciarono ad esercitare le loro attività feneratizia in tutta Europa. Principalmente presenti in Germania, Francia, Olanda, Fiandre e Brabante, erano noti con il nome di Lombardi (esistono ancora una “Lombard street” a Londra e una “rue des Lombards” a Parigi). Questi astigiani, con i loro banchi di pegno, svolsero un’importantissima funzione nell’economia medievale e nello stesso tempo subirono il fascino e l’influenza dei modelli culturali aristocratici e “cortesi”, che si erano sviluppati in quelle regioni. Non a caso la più alta espressione simbolica del modello cavalleresco cortese adottato dai “prestavalute” astigiani è l’immagine di San Secondo a cavallo, patrono della città: immagine che compare sul sigillo del comune apposto alla pergamena con la quale Asti dà quietanza a Luigi IX “il Santo” a seguito della restituzione del debito di 53.000 lire tornesi. La città si identificava col suo patrono, raffigurato come un cavaliere medievale, e nobilitava la propria immagine a scopo propagandistico nei confronti di nemici ed alleati. La figura del “Santo”, più delle insegne araldiche, divenne l’emblema del potere della città, comparendo sia sulle monete sia sui vessilli delle corporazioni e della “Societas” del Popolo, sulle porte delle mura della città, per tutto il periodo medievale ed anche oltre. Anche quando al libero reggimento comunale si sostituirono le varie dominazioni esterne, dai signori di Monferrato agli Orléans, l’immagine del Santo rimase un forte riferimento identitario per tutta l’ “Astesana”. Lo stesso Palio era corso “…in festo beati Secundi” e già intorno a metà Duecento era stata costituita una “Societas Militum” che sanciva il primato sociale del cavaliere. Il Borgo di Santa Maria Nuova vuole rappresentare l’iconografia del Santo Patrono nel periodo medievale: sfilano in corteo le monete che recano l’immagine del Santo, i vessilli rappresentanti la corporazione dei vignaioli e cantinieri, la Società del Popolo e le famiglie del Borgo.
FANTINO: L'eliminazine in batteria dello scorso anno, anche alla luce di quanto accaduto al canapo, non ha minato la fiducia di Santa Maria Nuova in Luigi Bruschelli, confermato dai Grifoni per il Palio 2019. Trecciolino, Re di Piazza del Campo a Siena tra i fantini in attività, indosserà così per la seconda volta i colori rosa-azzurro, cercando di trovare un risultato di livello ancora mai raggiunto ad Asti. Nel proprio curriculum astigiano, infatti, Bruschelli può vantare solamente un ottavo posto, ottenuto nel 1999 con San Pietro, come suo miglior risultato. Nelle restanti edizioni in sole tre occasioni Trecciolino ha saputo strappare il pass per la finale: nel 1993 con San Martino San Rocco (finale poi non disputata per un infortunio al cavallo), nel 2002 con Moncalvo (finale conclusa con una caduta) e nel 2010 con Torretta (finale a cui non ha preso parte a causa di un infortunio). Detto dei precedenti ad Asti, però, i borghigiani del Grifone possono dormire sonni più che il tranquilli pensando a quanto fatto in carriera da Trecciolino (13 vittorie a Siena, 2 a Ferrara, 1 a Legnano). Anche in stagione Bruschelli ha messo in mostra un ottimo stato di forma, prendendo parte, oltre che al Palio di Siena, anche a diverse corse in provincia. A lui Santa Maria Nuova si affida per provare a tornare a disputare la finale del Palio dopo due anni assenza. Un passaggio obbligato per poter poi sognare qualcosa di più.
CAVALLI: Una presenza allo stadio, due cavalli testati ed una situazione che pare ben definita. Salvo sorprese Bruschelli porterà ad Asti due cavalli della sua scuderia: Voulture e Sempre in Piedi. Il primo, cavallo di 5 anni, aveva impressionato positivamente per tutto il 2018 ma, probabilmente anche a causa della caduta al canapo che lo coinvolse nel corso di una partenza falsa, deluse le attese in Piazza Alfieri. L'anno in più di esperienza non può che avergli fatto bene, dando a Santa Maria Nuova la garanzia di avere a disposizione un mezzosangue di livello.
La grande esperienza, unita agli ottimi risultati ottenuti in stagione, sono le caratteristiche principali di Sempre in Piedi, in stagione presente al Palio di San Vincenzo ed a quello di Casole d'Elsa. La situazione, pertanto, sembrerebbe ben definita, con Santa Maria Nuova pronta a presentarsi al Palio con due cavalli di sicuro affidamento.