lunedì 6 ottobre 2014

Silvano Ghia: "Il Palio per noi è stata una grande delusione, ma con Bighino il rapporto è ottimo"


"Una grande delusione" non ci sono altre parole per definire la corsa di San Paolo, arrivato secondo ad un soffio da Andrea Mari, vincitore del drappo per i colori di Santa Caterina, da parte del rettore Silvano Ghia.

"Abbiamo cercato con forza la vittoria quest'anno - afferma - tant'è che molti ci davano per favoriti alla partenza. Siamo riusciti subito a trovare una combinazione perfetta tra fantino, cavallo e tutti coloro che hanno lavorato nella commissione corsa. Quello che ci è mancato, però è stato un buono spunto in partenza, che non  ci ha permesso di arrivare al drappo".
Un Palio perso in partenza, secondo Ghia, anche se poi Pusceddu ha lottato fino alla fine per la vittoria: "Quando ho visto scendere il canapo - continua - il mio morale era a terra, perché ho visto il nostro cavallo partire ultimo. Sono tornato a trepidare dopo poche centinaia di metri, perché vedevo come Pusceddu lottava e cercava di recuperare la testa. Purtroppo però questo non è bastato per vincere, e ci siamo visti passare il Palio davanti". Mari è sempre stato il fantino di Santa Caterina, come affermato dopo la vittoria.
"Non lo so - afferma caustico Ghia - il Mari non è mai stato il fantino di San Paolo. Ha montato per San Paolo, la differenza è labile ma evidente".
L'incidente di Chiavassa? Il rettore di San Paolo non ha una idea precisa: "Non sono ancora riuscito a capire bene la dinamica dell'accaduto, anche perché durante la finale gli occhi erano tutti sui nostri colori. Penso che però sia dovuto più all'emozione e all'inesperienza di correre una finale del Palio  piuttosto che a una condotta volontaria".
Qualche sassolino dalla scarpa, però Ghia vuole toglierselo. "A chi ci dice che abbiamo corso una finale di poveracci (il rettore di Tanaro Maurizio Rasero ndr) voglio dire che, come nella vita i soldi non danno la felicità, neanche nel Palio il denaro non basta per la vittoria. E' una regola che ho imparato in anni ed anni di esperienza di Palio, e credo che Rasero abbia generalizzato, facendo di tutta l'erba un fascio. Non mi sento un povero né a livello paliofilo, né nello spirito".
Con Pusceddu, invece il rapporto è ottimo: "Abbiamo iniziato un ciclo l'anno scorso che quest'anno ci ha portato a fare grandi cose. spero che il rapporto con lui possa continuare, anche se non dipenderà solo da me ma dalle scelte che il comitato farà dopo le elezioni".
Un'ultima riflessione: "Leggo di una interrogazione che chiede i risultati del Palio 2014: credo che al di là degli aspetti, migliorabili in ogni situazione, il Palio sia una grande occasione turistica e di sviluppo per la nostra città. Penso che il Comune faccia bene a supportarlo in ogni occasione: a me piacerebbe tanto rivedere la nostra città come era qualche anno fa".