martedì 15 aprile 2014

Federico Arri: "Il lavoro nel Palio è tanto ma alla fine premia"


Duro lavoro tutti i giorni e alcuni obiettivi ben chiari in testa: così Federico Arri,classe 1994, un Palio di Asti già alle spalle, si prepara per la imminente stagione paliesca alle porte.
Incominciando da Legnano, dove il 30 maggio difenderà i colori bianco azzurri di Sant'Erasmo nella Provaccia: "Ringrazio la contrada che mi ha dato questa grande opportunità - racconta - la corsa di Legnano, come il Palio stesso, premia un cavallo con resistenza e velocità: cercherò di presentarmi al meglio al canapo, per ora ho un paio di cavalli tra cui scegliere. Penso che la decisione definitiva arriverà poco prima della corsa, di concerto con la contrada". Anche a Siena, in occasione della Tratta che si terrà nel prossimo mese di giugno, Arri pensa di esserci e ben figurare: "Là le cose stanno andando bene - chiosa - certo, sono giovane e devo crescere ancora tanto, ma le contrade incominciano a venirmi a trovare e pian piano sto incominciando a crearmi i mei rapporti. Per ora, sperando un giorno di esordire in piazza del Campo, cercherò di fare bella figura nelle batterie della tratta". E' un ragazzo che ha voglia di impegnarsi e darsi da fare, Federico, una passione per i cavalli ereditata dai genitori e uno spirito di sacrificio che lo ha portato a trasferirsi a Siena per provare la carriera da fantino. "Per ora il lavoro è tanto - spiega - ma io ho ben chiaro in testa quali sono i miei obiettivi. Anche da noi la crisi si sente, e in questo mondo le cose non vanno più come una volta, ma credo che il Palio, la passione delle contrade, sia un bacino inesauribile di forze e farà sì che nel Palio i problemi si avvertano di meno rispetto all'ippica".
Al suo attivo, Arri ha già il Palio dello scorso anno, corso con la giubba di Castell'Alfero: "Ho pagato un po' i problemi del cavallo - racconta - ora ad Asti molti giochi sembrano fatrti: quest'anno tante pedine importanti si sono mosse e il quadro delle accoppiate sembra già definito. In ogni caso aspetto il prossimo anno e rimango in attesa di qualcuno che abbia fiducia in me". Scarsa considerazione per i fantini astigiani in patria? "Non si tratta di questo secondo me - risponde Federico - ogni Palio è una storia a sè e ha le sue regole: quest'anno è andata così, con tanti astigiani rimasti a piedi. Ma io sono convinto che a lungo andare il lavoro paghi: per ora sono riuscito a togliermi le mie prime soddisfazioni, comprandomi il mio primo cavallo, con cui ho vinto una corsa ad Asti e ho fatto un secondo posto a Monteroni,  un esemplare che ho visto e mi è subito piaciuto".