giovedì 3 aprile 2014

Battesimi borghigiani, Tanaro racconta la prima volta


Anche dopo le scintille degli ultimi giorni non si placa la querelle innescata negli ultimi giorni con la festa titolare di San Secondo.

"Vogliamo rivendicare una primogenitura nell'idea dei battesimi borghigiani - afferma il rettore di Tanaro Maurizio Rasero: ora vediamo tantissimi comitati che mettono in atto questa tradizione, ma i primi a farla siamo stati noi".
Fa da contraltare alle dichiarazioni di Maurizio Rasero, Piero Fassi, rettore storico del borgo 3T. "Sono stato io il primo a portare il battesimo borghigiano a Tanaro - afferma l'ex rettore - mi ricordo che il primo anno fu il 1975, poco prima del Palio, quando ero io rettore".
La tradizione, come si sa, è stata portata ad Asti da Siena: "Certo - continua Fassi - nella città toscana questa è una tradizione storica, ma noi abbiamo voluto portare alcune modifiche a questa cerimonia. La prima è quella di battezzare solo bambini che hanno compiuto sei anni, ovvero quando hanno raggiunto, come si suol dire "l'età della ragione". E' l'età in cui si incomincia a diventare adulti,  a studiare e a pensare "cosa si vuole fare da grande": è per questo che noi di Tanaro abbiamo pensato a questa età come quella idonea per diventare tanarini".

Tanti sono i ricordi che si affollano nella mente di Fassi: "Mi ricordo che il primo battesimo l'abbiamo fatto nel cortile di casa mia, c'era addirittura l'avvocato Baudoin che fece un discorso per l'occasione. Da allora la tradizione non si è mai interrotta, andando avanti ogni anno dopo la benedizione del cavallo e del fantino il giorno del Palio".
"Dal 1975 - riprende il discorso Rasero - credo che almeno un migliaio di tanarini siano stati battezzati: molti di loro hanno poi lasciato Asti, altri non si sono mai interessati al Palio, ma tutti hanno la pegamena e il fazzoletto con i colori del nostro borgo, segno unico e intangibile di appartenenza. E ancora oggi dicono: sono di Tanaro".

Un 'altra particolarità di Tanaro è quella di usare l'acqua di fiume, prelevata il giorno stesso,  per compiere il rito. "Fino all'anno scorsa c'era un provveditore ai battesimi nel comitato, che aveva il compito di rintracciare le famiglie del borgo e proporre questa usanza: oggi questo ruolo è stato rinforzato con una commissione; arrivati al quarantesimo anno di battesimi stiamo cercando di creare uno storico".

"Sono contento che gli altri comitati abbiano incominciato a praticare il battesimo - conclude Rasero - e spero che prima o poi tutti lo facciano: è un bellissimo segno distintivo per ogni rione, borgo e per il nostro Palio".

Dopo tutto questo, un dubbio rimane: l'attuale rettore di Tanaro, nato nel 1973, da chi è stato battezzato "tanarino"? Rasero si ripara dietro un provvidenziale cambio di discorso: "Il mio battesimo? Ne ho fatti oltre 250"...