venerdì 13 settembre 2013

Paliotto: gli "alieni" di San Lazzaro e le lacrime della Torretta





Certo, ora molti potrebbero dire che rispetto ai campionati A1 di domenica scorsa ad Ascoli, il Paliotto degli sbandieratori può sembrare una piccola gara di provincia. A supporto di questa tesi, potremmo dire che San Lazzaro, andato nelle Marche con l'obiettivo salvezza, ieri sera ha primeggiato senza rivali in tutte le categorie. (Per i maligni anti Fisb, tra l'altro, i ramarri hanno vinto anche la coreografica, giudicata non esclusivamente da giudici della federazione). Sia come sia, tutti sapevano che stasera non c'era storia, a partire dal rettore giallo verde a tutti gli altri.
Ma per chi ieri sera in piazza del Santo c'era, o per chi l'ha seguito da casa, il Paliotto non è una gara qualunque di bandiere, nè lo sarà mai. Non è una gara FISB come tutte le altre perché l'essenza stessa del Paliotto è quella di unirsi a doppio filo con la corsa del Palio, di cui è sarà sempre un corollario imprescindibile.

Non è una gara come tutte le altre, il Paliotto, perché è una serata dove davvero si scaldano i cuori di una città intera: prendete per esempio le lacrime della Torretta e del suo responsabile Gianluca Tebani, i veri protagonisti di questa serata. Sei punti di distacco da San Lazzaro ma un grande orgoglio nel cuore. Quell' orgoglio di essere tornati ai vertici di una gara che, anche se non si riesce a dominare, almeno si può ancora amare con tutto il cuore.
I commenti si sprecano su facebook, ma uno su tutti risalta: quello dedicato a chi i numeri, calcolatrice e regolamento FISB alla mano li studia e li programma. A chi tutti i giorni, silenziosamente, ripassa mentalmente scambi e coreografie. Lo stesso discorso vale per tutti gli altri gruppi che lavorano e a cui la ribalta dei vincitori lascia sempre troppo poco spazio: dai musici di San Marzanotto che conquistano l'argento, agli ottimi elementi di Viatosto, che hanno iniziato alcuni anni fa con un pugni di sbandieratori e musici e sono riusciti a creare un gruppo al vertice della classifica.  
Il Palio ad Asti c'è, ed è vivo. E si vede anche nel Paliotto.