domenica 22 settembre 2013

Palio, a sette giorni dalla corsa un primo bilancio


E' passata una settimana dal giorno del Palio. Sarebbe meglio dire sei giorni, perchè quest'anno il Palio si è corso di lunedì. Una settimana sicuramente strana, partita nel peggiore dei modi possibili, con il Palio sotto un attacco frontale da parte degli animalisti e di chi (molti) purtroppo hanno parlato a sproposito in questi giorni. Ma è stata anche una settimana che ha visto la nostra Festa uscire da una prova ardua che l'ha vista vincente: la mobilitazione di tante persone a difesa della Festa non può essere un dato che deve passare sotto silenzio da parte dei mass media, peraltro troppo occupati a trasmettere immagini di cavalli con il collo spezzato per accorgersi che nel frattempo il Palio di Asti 2013 si è corso, e si è corso nel migliore dei modi.
A chi temeva che l'abbattimento di un tabù, quello spostare il Palio al giorno successivo, per dì più lavorativo, la risposta migliore è stata una organizzazione che non ha fatto mancare nulla alle dinamiche della Festa e una città che ha risposto con entusiasmo a una giornata di emergenza.
Certo, ci sono anche ombre su questa edizione 2013. Oltre a quella del terribile incidente a Mamuthones, le cui immagini purtroppo rimarranno scolpite nella storia del Palio di Asti, bisogna riflettere su quello che è trasparito in questi giorni dagli organi di stampa. Sull'incidente penso che Amministrazione, Capitano e mondo del Palio siano in prima linea per dare una risposta ferma e severa ai responsabile dell'episodio. Oltre all'indubbio dramma della morte dell'animale, esiste una questione di immagine del Palio, di chi ci lavora e di chi mette al suo servizio la propria professionalità, altamente lesa da un incidente stupido e totalmente avulso dalle dinamiche di una mossa.
Per quanto riguarda la comunicazione del Palio, è inaccettabile che una serie di inesattezze e di imprecisioni siano uscite nei giorni immediati il Palio, andando ad ingrossare la schiera di chi additava i paliofili e gli astigiani (sì, perché in certi casi non si fanno distinzioni) come assassini e trogloditi. Segno che forse qualcosa non è funzionato negli ultimi anni: non si è comunicato nel modo giusto e opportuno quello che è stato fatto per la sicurezza, o meglio, non è forse stato trasmesso il messaggio vero del Palio, che non può, e non deve essere solamente una corsa di cavalli. Su questo punto c'è molto da lavorare.