sabato 19 agosto 2017

Verso il Palio 2017: il Rione San Secondo


Il Rione San Secondo, comunemente  detto “del Santo” porta il nome del Santo Patrono. Situato nel cuore della città, comprende, tra l’altro, Piazza Alfieri, sede della corsa.

La Collegiata di San Secondo (risalente, nelle forme riconducibili a quelle attuali, al sec. XIII) ha sede nel rione, e conserva, nella cripta, una preziosa urna d’argento che custodisce le spoglie mortali del Santo nel cui nome si corre il Palio.

Su piazza San Secondo si affacciano i più importanti palazzi della Città: Palazzo Civico di gusto settecentesco su preesistenze medievali,  Palazzo degli Antichi tribunali in cui si amministrava la giustizia, e Palazzo del Podestà.

COLORI: bianco e rosso

RETTORE: Mauro Nebbiolo

VITTORIE








1982
Mario Beccaris "Lo Scarus" su Gamble on gold "Argento"
Rettore: Gino Bonino









2000 Palio del Giubileo
Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Thera "Luna Rossa"
Rettore: Maurizio Bertolino









2007
Giovanni Atzeni "Tittia" su Impera (giunta scossa al traguardo)
Rettore: Marco Zappa


TEMA DELLA SFILATA"I Vizi in cavalcata e le Virtù in parata"
Nella seconda metà del XV secolo, a seguito delle ferventi predicazioni di San Bernardino da Siena, in molte chiese dell’area subalpina, ad Asti così come in altre località, furono realizzati cicli pittorici che ne recepivano il messaggio dottrinale basato su simboli e immagini di facile comprensione e di profondo impatto emotivo. Uno dei soggetti più utilizzati come monito ed esortazione per i fedeli fu la “cavalcata dei vizi”: in esso i sette vizi capitali venivano rappresentati come personaggi femminili facilmente riconoscibili dall’aspetto e dall’atteggiamento, condotti incatenati all’Inferno su cavalcature allegoriche. La Superbia, vista come cagione ed origine di tutti i peccati, era impersonata da una sprezzante regina armata di spada, e cavalcava il leone; l’Avarizia, in sella alla scimmia, era magra ed ossuta, e portava un osso spolpato. La Lussuria era una donna sensuale e discinta accompagnata dal caprone; l’Invidia livida e malevola era associata ad un cane. La florida Gola portava con sé le vivande che amava sopra ogni altra cosa, come il lupo vorace che la trasportava. L’Ira furiosa fino all’autolesionismo era associata all’orso, l’Accidia trasandata e sciatta all’asino. L’ordine della cavalcata di dannazione era fisso, al punto che per ricordarlo con facilità fu coniato l’acronimo SALIGIA, composto dalle iniziali di ogni vizio nella posizione ad esso riservata. Contrapposto ai vizi, ad indicare l’unica strada per ottenere l’eterna salvezza, si raffigurava il “settenario delle Virtù”, rappresentate come dame dall'aspetto celestiale che incedono a piedi, recando i simboli che le identificano: delle tre virtù definite “teologali”, la Fede portava la Croce simbolo della Salvezza, la Speranza il ramo d’ulivo noetico, la Carità il pane per i bisognosi. Le quattro virtù dette “cardinali” erano la Giustizia con la spada e la bilancia, la Prudenza difesa da una corazza e recante un libro, la Fortezza con la lancia e lo scudo, la Temperanza intenta a travasare acqua da due brocche senza spanderne. Oltre quaranta chiese, che hanno conservato sino ad oggi simili cicli figurativi tra Piemonte e Liguria di Ponente, dimostrano la straordinaria fortuna che il tema incontrò nelle nostre terre.

CENA PROPIZIATORIA: Sabato 16 settembre: Piazza Alfieri, Portici Anfossi - ore 21

FANTINO: Il Rione San Secondo affida per il secondo anno consecutivo le proprie sorti alle mani di Enrico Bruschelli, detto Bellocchio, riconfermato nonostante lo scorso anno non fosse riuscito a superare la batteria. Per Bruschelli quello del prossimo settembre sarà il terzo Palio ad Asti, dove aveva debuttato nel 2014 con i colori di Castell'Alfero, senza riuscire però a strappare il pass per la finale. Il 2017 di Bellocchio ha visto il fantino prendere parte ai Palii di Fucecchio e Ferrara, oltre che alla Carriera del 2 luglio a Siena.